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Terremoto in Siria: i danni alle nostre strutture

03 Marzo 2023
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Terremoto in Siria: i danni alle nostre strutture
Terremoto in Siria: i danni alle nostre strutture

Nel nord della Siria, le macerie lasciate dalla guerra sono coperte da quelle del terremoto. O meglio, dei terremoti, che dal 6 febbraio scorso hanno fatto tremare il suolo almeno 9mila volte con scosse di assestamento.

Le vittime in Turchia e Siria hanno superato la tragica soglia di 50 mila persone. Sono oltre mezzo milione gli sfollati.

Ad Aleppo la gente sta dormendo per strada, in accampamenti di fortuna, per paura di nuove potenti scosse. Tra gli incalcolabili edifici crollati vi sono anche quelli che Pro Terra Sancta ha aiutato a costruire nel corso degli anni a partire dal 2012.

Accendere la luce è un gesto che molti nel mondo danno per scontato. I siriani no. I cittadini hanno solo due ore di elettricità al giorno; per il resto c’è un generatore, che però ha dei costi e la notte non viene acceso.

I siriani colpiti dal primo terremoto alle 4:15 di notte sono dovuti scappare in strada al buio e al freddo più totale mentre la terra tremava, facendo aumentare il panico, specialmente dei più piccoli. Inoltre, quella notte vi era pioggia e in alcune zone ha pure nevicato – il termometro segnava -4°.

Le famiglie trovano riparo nella sala della parrocchia di Aleppo

I danni ad Aleppo e Aleppo Est

Ad Aleppo ci sono stati crolli importanti e due persone che conoscevamo purtroppo sono decedute. Nella zona di Aleppo Est abbiamo tre centri adibiti per il progetto “Un nome un Futuro”. Giacomo dal campo ci riferisce che i centri sono rimasti in piedi, solo uno ha subito danni strutturali che devono essere verificati con attenzione.

«Purtroppo però, 15 ragazzini che vivevano in questi centri diurni sono deceduti. Anche tre donne che si rivolgevano a noi per le attività non ce l’hanno fatta» racconta Giacomo. Ora il nostro compito è quello non solo di continuare le attività dei nostri centri Un nome un futuro, ma di aumentarne le attività, oggi ancora più importanti per i bambini cresciuti in un paese in guerra e traumatizzati dal terremoto. Stiamo pensando a implementare ulteriori progetti attraverso la musicoterapia e l’arteterapia. Sempre nella zona di Aleppo, attraverso le ricognizioni degli ultimi giorni, abbiamo constatato che circa il 30% dei pannelli solari installati sulle case in questi ultimi anni sono crollati insieme alle abitazioni su cui erano posti. L’installazione dei pannelli fotovoltaici è parte del progetto “Accendiamo una luce per la Siria” che ha permesso a oltre 100 famiglie aleppine di avere corrente elettrica, acqua corrente e i fornelli accesi.

Rifugio terremoto Siria 2
Rifugio terremoto Siria

E intanto continuano le ricerche, ma con grandi ostacoli: manca persino la benzina per le ambulanze e i soccorsi e comunque non ci sono i mezzi sufficienti per aiutare le persone.

Il convento dei frati francescani in cui era ospitato Giacomo la notte della prima scossa ha subito gravi danni al campanile, le cui pietre sono crollate, e anche una struttura dove giocavano i bambini ha ceduto. Non si nasconde lo sconforto in questi giorni: molto di ciò che era stato ricostruito è stato nuovamente distrutto.

Nel centro di Pro Terra Sancta, dopo la scossa del 6 febbraio, sono arrivate altre 1000 persone a chiedere aiuto e accoglienza. Anche le scuole sono ancora chiuse perché accolgono gli sfollati che necessitano di aiuti urgenti: cibo, medicine, coperte, beni di prima necessità.

I danni al nord

Pesante la distruzione anche nelle città di Latakia, Knayeh e Yacoubiyeh, nel nord della Siria. Un nostro collaboratore a Latakia ci riporta questa testimonianza “A Latakia, sulla costa, 500 nuove persone sono venute nei centri di Pro Terra Sancta per rifugiarsi. A un certo punto sono mancati materassi e coperte per tutti e non sapevamo più come accogliere per mancanza di spazio. Proprio ieri avevamo iniziato la ricognizione delle case per permettere alle famiglie di rientrare, ma sono ritornate da noi perché la scossa aveva ulteriormente danneggiato gli edifici. Anche a Knayeh, nelle zone controllate ancora dai jihadisti, ci sono stati nuovi crolli e molti feriti in più”.

Da Latakia ad Aleppo, i francescani e i volontari dell’Associazione si stanno dedicando all’accoglienza e alla preparazione di pasti caldi per migliaia di persone e durante il giorno si verificano le condizioni delle case. I nostri collaboratori ci dicono che molti siriani non sapevano di potersi rivolgere a qualcuno per chiedere aiuto. I primi che sono venuti da noi erano a conoscenza della nostra opera e la voce si è sparsa rapidamente.

Tenda terremoto Siria
Tenda in un accampamento a Latakia

In questa difficile emergenza che si ripete in continuazione, non si ferma la campagna di raccolta fondi attivata da Pro Terra Sancta nelle ore immediatamente successive al terremoto.

Aiutaci a far arrivare un sostegno concreto a una Siria già piegata da 12 anni di guerra.

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