“Qui trema ancora tutto, non sappiamo più cosa fare! Tutta Aleppo è per strada!” Ieri sera, alle ore 20.00 ora locale, a circa due settimane dal terremoto del 6 febbraio una seconda scossa di terremoto di magnitudo 6.5 ha colpito la Turchia e la Siria con epicentro tra Antiochia in Turchia e Latakia, città costiera siriana. Nuovi edifici sono crollati ad Aleppo, Latakia, ma soprattutto nel villaggio di Knaye nella provincia di Idlib provocando numerosi feriti.
Emergenza terremoto: ancora morti e feriti, migliaia gli sfollati
“I soccorsi sono inadeguati – ci racconta Jacob nostro collaboratore ad Aleppo – e siamo terrorizzati. Almeno 1000 persone in più si sono rivolte a noi questa notte in cerca di un riparo, ma moltissimi altri hanno dormito per strada, in tende improvvisate con temperature sotto lo zero!”
Anche a Latakia le strutture di accoglienza di Pro Terra Sancta hanno accolto almeno 500 persone in più, “A un certo punto – raccontano – sono mancati materassi e coperte per tutti e non sapevamo più come accogliere per mancanza di spazio. Proprio ieri avevamo iniziato la ricognizione delle case per permettere alle famiglie di rientrare, ma sono ritornate da noi perché la scossa aveva ulteriormente danneggiato gli edifici. Anche a Knayeh, nelle zone controllate ancora dai jihadisti, ci sono stati nuovi crolli e molti feriti in più”.
Terremoto: ultime notizie dal campo
In questa situazione di emergenza continua è molto difficile riuscire a valutare i danni alle strutture. Nei giorni scorsi ad Aleppo le prime squadre di ingegneri avevano iniziato le ricognizioni e avevamo mappato le prime esigenze di ricostruzione ed è emerso che almeno il 30% dei pannelli solari installati per le famiglie grazie alla campagna di raccolta fondi dello scorso anno sono purtroppo molto danneggiati. Questa nuova scossa di terremoto sembra aver arrecato ulteriori danni e le ricognizioni dovranno essere effettuate di nuovo e le case che erano state dichiarate agibili dovranno essere ricontrollate.
Ma soprattutto sono sempre di più le persone che necessitano di aiuti urgenti: cibo, medicine, coperte, beni di prima necessità. Per questo non possiamo che rinnovare con forza l’invito a sostenere la campagna di raccolta fondi attivata da Pro Terra Sancta nelle ore immediatamente successive al terremoto che ha devastato Turchia e Siria. Ora più che mai il nostro aiuto è fondamentale!