Pro Terra Sancta Logo
Dona Ora
heart Logo
Burger Menu

Libano: «È un momento drammatico». Voci dal campo

25 Settembre 2024
Pro Terra Sancta
\
News
\
Libano: «È un momento drammatico». Voci dal campo
Libano: «È un momento drammatico». Voci dal campo

«Sono state messe in pratica misure repentine per tamponare la situazione, ma la verità è che nessuno era davvero pronto per affrontare una cosa del genere»

«È stata una giornata drammatica». È così che Fadi Behjani, il project manager degli uffici di Pro Terra Sancta in Libano, racconta la giornata di martedì 24 settembre, nella quale una pioggia di missili israeliani ha continuato a di fumo e di fuoco diverse aree del Paese dei cedri.

«Hanno bombardato estese zone del Paese, non solo il sud: la Valle della Beqa', per esempio, o la zona di Monte Libano. Si tratta, peraltro, di zone abitate da comunità di musulmani sciiti ma anche da cristiani: ci sono diversi villaggi dove queste comunità convivono, e i bombardamenti hanno colpito senza fare distinzione». Senza distinguere, dunque, neppure i civili dai potenziali membri di Hezbollah.

Esplosione di un missile a Beirut.
Esplosione di un missile a Beirut.

Da lunedì le vittime degli attacchi aerei sono 570, i feriti più di 1700. 500.000 persone sono state costrette a lasciare le proprie case, spostandosi verso Beirut, dove molte scuole sono state trasformate in centri di accoglienza. «Tutte le strade in direzione di Beirut sono bloccate a causa del traffico», spiega Fadi. «Ieri entrambe le direzioni di marcia sono state utilizzate per raggiungere la città, creando ingorghi e caos per chiunque cercasse di spostarsi da qualsiasi parte».

A Sidone, strade bloccate in direzione di Beirut.
A Sidone, strade bloccate in direzione di Beirut.

Il nostro project manager racconta lo spaesamento e la paura che si è diffusa per tutto il Paese: «Sono state messe in pratica misure repentine per affrontare la situazione, subito il governo ha chiuso le scuole per trasformarle in centri di accoglienza per tutte le persone sfollate, ma la verità è che nessuno era davvero pronto per affrontare una cosa del genere». I bisogni sono tanti e in continuo aumento, ed è essenziale individuarli e capirli per aiutare veramente. Abbiamo chiesto a Fadi quali siano, secondo lui, le necessità più urgenti per far fronte a questi momenti di terrore e incertezza, come si stiano muovendo i nostri colleghi sul campo: «Sicuramente c’è un grande bisogno di tutto ciò che serve per allestire rifugi di fortuna: materassi, coperte, vestiti, prodotti per l’infanzia come pannolini e latte in polvere,oltre ovviamente al cibo e all’acqua. L’acqua è un problema particolarmente difficile, qui in Libano: è possibile, infatti, accedere a solamente due litri d’acqua ogni due giorni, quantità non sufficiente per dare da bere a migliaia di persone rifugiate, e soprattutto non sufficiente per pulire in modo adeguato gli spazi, i vestiti e gli oggetti a disposizione nei centri di accoglienza».

Non solo le scuole: anche alcuni conventi si sono reinventati, diventando rifugi per le famiglie costrette a fuggire dalle proprie case. A Tiro, nel sud della regione, padre Toufic sta ospitando nel suo convento circa 150 persone: «Da lunedì siamo un centro di accoglienza: al momento 35 famiglie hanno chiesto asilo, convergendo qui da diversi punti del Paese»; il convento è infatti un punto di riferimento importante per una vasta area del Libano meridionale.

Centro di emergenza nel convento di Tiro.
Centro di accoglienza allestito nel convento di Tiro.
Centro di emergenza nel convento di Tiro.
Centro di accoglienza allestito nel convento di Tiro.

«Questa mattina, 24 settembre, intorno alle 6:30, un missile è caduto vicino al nostro convento, a non più di 1 km di distanza. Questa volta sono molto vicini, da due giorni non abbiamo tregua». Per Toufic è importante poter raccontare in prima persona ciò che succede nel suo Paese e gli interventi di aiuto che si stanno svolgendo: «È bene che arrivi la nostra voce, in questo momento, che venga diffusa e ascoltata. È terribile, più di 500 persone uccise in 24 ore…».

Anche Papa Francesco si è espresso con dolore riguardo agli eventi delle ultime ore, un’escalation da lui definita «inaccettabile»: «Sono addolorato dalle notizie che giungono dal Libano, dove negli ultimi giorni intensi bombardamenti hanno provocato molte vittime e distruzioni. Esprimo la mia vicinanza al popolo libanese che già troppo ha sofferto nel recente passato».

In questo momento di tensione ci teniamo in contatto costante con i nostri colleghi che vivono e operano sul campo: vogliamo innanzitutto farli sentire visti e ascoltati, non lasciarli soli, e vogliamo comprendere cosa possiamo fare per rispondere alle esigenze delle vittime di questa terribile fase di escalation. Abbiamo attivato una raccolta fondi a sostegno delle nostre attività di distribuzione di medicinali e pacchi alimentari, i cui fondi verranno usati per colmare tutti i bisogni delle persone colpite dall’emergenza.

Donate
Dona Ora
Sostieni attività culturali, educative e di formazione
50,00
80,00
100,00
Donate
Donate
Donate
Donate
Donate
Donate
Dona Ora
heart Logo
Siti Amici
  • terrasanta net
  • mosaic center
  • terrasancta museum
  • terrasancta custodia
  • frati assisi
  • logo cmc