Da dove nasce il Carnevale?
In Italia e in gran parte del mondo si festeggia proprio in questi giorni il vivace Carnevale. Le strade di Europa, Stati Uniti, Canada e Sud America sono pronte ad accogliere colori esuberanti, costumi tradizionali, maschere e tanto giubilo, che culminerà nel Martedì Grasso. La festa del Carnevale viene istituzionalizzata ufficialmente nel 1296, quando il Senato della Repubblica Serenissima promulgò un editto che rendeva festivo il giorno precedente la Quaresima. Tuttavia, le origini del Carnevale sono remote e precedono la nascita di Gesù: si può infatti affermare che il Carnevale sia nato in Terra Santa. Tradizionalmente, la festività affonda le sue radici nel celeberrimo Libro di Ester, che narra l’avvento della “più gioiosa di tutte le feste”: il Purim.
Purim: origine della festa
Il Purim è una festività ebraica, che viene celebrata ogni anno nei giorni 14 e 15 del mese ebraico di Adàr (marzo). La celebrazione ricorda il ribaltamento delle sorti del popolo ebraico scampato a una terribile strage grazie al coraggioso intervento della regina Ester. L’origine del nome e della diffusione del Purim si ritrovano appunto nel libro di Ester, una giovane ragazza ebrea, cresciuta dal patriota giudeo Mardocheo. La storia di Ester si colloca nell’epoca in cui gli Ebrei si trovavano in esilio sotto il potente re persiano Assuero. Dopo aver ripudiato la moglie Vasti, il re scelse tra una moltitudine di fanciulle la bellissima Ester come nuova sposa e regina.
La minaccia di sterminio
Una volta entrata nel palazzo e nelle grazie del re, la giovane Ester segue il consiglio del saggio Mardocheo e non rivela a nessuno la sua appartenenza al popolo di Israele. È curioso infatti che il nome Ester in ebraico significa “io mi nasconderò”, dal momento che la regina Ester per un lungo periodo tacerà sulla sua vera identità, per rivelarla solo al momento opportuno. La narrazione prosegue esponendo il piano del perfido Amàn, alto funzionario del regno e consigliere del re. Un giorno Amàn viene a sapere che Mardocheo si rifiuta di inginocchiarsi al suo passaggio. Irato, decide lo sterminio del popolo ebraico e fa approvare il suo disegno dal re Assuero. Quest'ultimo è ancora ignaro del legame tra sua moglie Ester e gli Ebrei. Preso dall’angoscia, Mardocheo scongiura Ester di intercedere presso il re e convincerlo a ritirare l’ordine della strage.
L'intervento di Ester
La regina si prepara all’incontro col re Assuero con preghiere e digiuni. È ben consapevole del rischio che corre: chiunque si presenti al re senza prima essere convocato è reo di morte. Fedele dell’aiuto di Dio, Ester informa il re sulla strage voluta dall’empio Amàn e lo supplica di salvare il suo popolo e lei stessa, in quanto ebrea. Il coraggio di Ester fa breccia nel cuore del re. Quest'ultimo emana un ordine di condanna nei confronti di tutti i nemici degli Ebrei nel suo regno, che leggiamo nel libro biblico. “Il re dava agli Ebrei di ogni città il potere di riunirsi e di difendere le loro vite, distruggendo, uccidendo e sterminando ogni forza armata, popolo o provincia che li perseguitasse, bambini e donne, e i loro beni potevano darsi al saccheggio, in un sol giorno: il tredici del dodicesimo mese, il mese di Adàr, in tutte le province del re”. Gli Ebrei vincono su tutti i nemici e Mardocheo stila un decreto che istituisce la festa del Purim, perché l’angoscia si è tramutata in gioia e il lutto in giorno di gloriosa letizia.
Il Carnevale ebraico
Oggi, nel mese di Adàr, il popolo ebraico pratica un digiuno dall’alba fino al tramonto, in ricordo del digiuno e delle preghiere compiute da Ester. Quest’anno il Purim cade il 16 e il 17 marzo. In quei giorni i rabbini leggeranno nelle sinagoghe il libro di Ester, in ebraico il “Meghillàth Estèr”, successivamente si organizzano grandi banchetti con tipiche pietanze della festività, ci si scambia doni e si aiutano i più bisognosi. In occasione della festa di Purim non possono mancare gli Hamantashen, letteralmente “le orecchie di Aman”: si tratta di biscotti dalla forma triangolare, farciti con cioccolata o marmellata con l'aggiunta di frutta secca e nella cucina ebraica sono tra i dolci più diffusi e apprezzati. Il Purim è caratterizzato da un’atmosfera carnevalesca, dove i giovani cantano, brindano e ballano per due giorni interi e si travestono con i costumi più svariati, in ricordo del ribaltamento della sorte del popolo ebraico.
Ma cosa significa Purim?
L’etimologia è esposta nel libro biblico di Ester: “Aman, figlio di Ammedàta, l’aghalita, persecutore di tutti gli Ebrei, decretò di sterminare gli Ebrei e gettò il pur, cioè la sorte per massacrarli e distruggerli. Ma quando la regina Ester fu entrata alla presenza del re, egli ordinò con uno scritto che la malvagità che Aman aveva tramato contro gli Ebrei ricadesse sul suo capo e fece impiccare lui e i suoi figli al patibolo”. “Perciò quei giorni furono chiamati Purim, dalla parola pur.”
Il termine indica dunque il giorno della strage tirato a sorte per mano di Aman.
Il libro di Ester si conclude affermando che ogni famiglia dovrà ricordarsi di festeggiare il Purim di generazione in generazione.
Per approfondire il tema del Carnevale ebraico e il suo carattere folkloristico, vi consigliamo di ascoltare il podcast dedicato proprio al Purim.