“E luce fu”, commenta scherzosamente Vincenzo Bellomo, responsabile dei progetti di Pro Terra Sancta in Palestina, vedendo accendersi le lampadine appese alle pareti della Dar al-Majus Community Home. È davvero uno degli ultimi ritocchi alla struttura, che ora è pronta ad essere ammobiliata. Sarà poi finalmente aperta al pubblico ed agli impiegati di Pro Terra Sancta a Betlemme.
Dar al-Majus: alla lettera “il luogo dei Magi”, a Betlemme. È qui che sorge la Community Home di Pro Terra Sancta, uno spazio dedicato all’assistenza e all’ascolto della popolazione della cittadina palestinese, cui si unisce un intenso lavoro di promozione del patrimonio culturale della zona.
Lo racconta con un certo entusiasmo Vincenzo: “Siamo ormai alle fasi conclusive del progetto. Gli ultimi due piani ospiteranno le sezioni sociale e culturale; nella parte culturale, un’intera ala dell’edificio sarà dedicata alla storia del cristianesimo. A Betlemme, è una decisione particolarmente importante!”.
Un’assistenza sociale
La parte sociale del progetto della Community Home consiste in uno sportello d’ascolto. Qui uomini e donne di Betlemme troveranno un posto cui rivolgersi per ogni necessità. E potranno così vedersi inseriti in una rete di supporto che a Betlemme Pro Terra Sancta va irrobustendo ogni anno di più.
Ed in effetti, a Betlemme vi è un particolare bisogno di questo genere di aiuto materiale. La cittadina palestinese è posta a ridosso del muro di confinamento che limita la libertà di commercio e movimento dei suoi abitanti, finendo così spesso per soffocarli. L’altissimo tasso di disoccupazione della zona spesso crea grossi problemi di ordine sociale e relazionale.
Condizioni, queste, che risultano aggravate dal diffondersi della pandemia da Covid. A Betlemme, la stragrande maggioranza della popolazione vive di turismo: artigiani, bottegai, negozianti, guide turistiche… sono queste per lo più le occupazioni dei betlemiti. Tutti lavori che, con le restrizioni, hanno pagato un prezzo altissimo, e hanno dovuto essere di fatto dismessi per due anni.
Dal 2019 abbiamo messo mano alla riqualificazione di un antico edificio collocato in quella località della cittadina betlemita nota come “Dar al-Majus” con l’intento di migliorare sempre più i servizi offerti alla popolazione.
Un’attenzione culturale
Ma la struttura non ospiterà solamente spazi deputati all’assistenza della popolazione betlemita. All’interno ci saranno anche sale in cui approfondire il profondo valore del lascito culturale che interessa quest’area della Palestina.
Il mosaico di religioni che abita Betlemme – e con questa, tutta la Terra Santa – rende la cittadina un posto la cui ricchezza e il cui fermento culturale devono continuamente essere approfonditi. È anche per quest’esigenza che è stata progettata la Community Home di Dar al-Majus.
La luce e la fine dei lavori
Dopo avervi raccontato puntualmente le fasi di avanzamento del cantiere, possiamo oggi dichiarare, con grande gioia, che i lavori strutturali sono conclusi. L’accensione della luce significa davvero il coronamento di tre lunghi anni di fatiche, che ora attendono soltanto l’ultimo tocco: “mancano ormai solo i mobili”, dice Vincenzo, “per cui chiederemo ancora una mano”.
E tutto è pronto, ormai, per giugno, quando, si spera, a lavori terminati, si potrà finalmente dedicarsi a fare festa, e a spalancare sempre più la nuova Community Home alla popolazione di Betlemme.