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Una mano tesa ai cristiani di Terra Santa

22 Aprile 2011
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Una mano tesa ai cristiani di Terra Santa
Una mano tesa ai cristiani di Terra Santa
S.Sepolcro Riportiamo in seguito il testo, a firma del vescovo di Cremona Mons. Dante Lafranconi, pubblicato sul sito della Diocesi di Cremona in occasione della Santa Pasqua 2011. La Diocesi di Cremona, attiva sul fronte del sostegno alle comunità cristiane in Terra Santa, aveva aderito anche alla campagna di raccolta fondi natalizia “Aiuta Betlemme”. In occasione del Santa Pasqua ricordatevi di fare un offerta per la Terra Santa. E ’passato più di un mese dal pellegrinaggio in Terra Santa, ma ho ancora vivo nel cuore l’incontro avuto con la Chiesa locale che mantiene viva la memoria del Figlio di Dio incarnato. Ricordo l’entusiasmo di padre Ibrahim, parroco di Gerico, responsabile di una scuola cattolica, oppure l’intraprendenza dei giovani di una parrocchia periferica di Gerusalemme che per sostenersi hanno aperto, nei locati della loro comunità, un ristorante che accoglie i pellegrini. Penso anche a mons. Shomali, vicario patriarcale di Gerusalemme, che ci ha raccontato della fatica del dialogo ecumenico e della speranza che offrono i cristiani che giungono da tutto il modo. Ma è soprattutto la testimonianza di padre Vitores, vicario del Custode di Terra Santa, che ha ridestato in noi il desiderio di fare di più per questa Chiesa così antica e così fiera. Il religioso ha descritto il lavoro silenzioso e preciso condotto dai frati francescani: la manutenzione dei santuari e delle chiese, l’assistenza ai pellegrini e, soprattutto, la cura dei cristiani di queste terre. I dati che padre Vitores ci ha fornito sono impressionanti: nel 1948 i cristiani a Gerusalemme erano il 20%, oggi sono l’1,4% e per di più sono divisi in 20 gruppi diversi; negli anni Sessanta del se- colo scorso a Betlemme i discepoli di Gesù erano il 70%, oggi superano di poco il 10%. Una persecuzione silenziosa, ma efficace sta spingendo molte famiglie ad emigrare per cercare in altre parti del mondo un futuro sereno che è loro precluso in patria. Tutto ciò è inaccettabile: la Terra Santa, che senza cristiani rischia di diventare un museo di cose passate, deve rimanere memoria viva della presenza di Cristo nel mondo! Per questo siamo chiamati a farci carico della Chiesa di Gerusalemme, prima di tutto con la preghiera, perché possa finalmente germogliare la pace, la concordia e la libertà per tutti, e poi con l’aiuto concreto. La colletta che verrà effettuata in tutte le parrocchie durante le celebrazioni del venerdì santo sarà proprio destinata ai progetti della Custodia di Terra Santa: le offerte raccolte serviranno al restauro dei sacri edifici, al finanziamento di borse di studio per ben 360 giovani, all’assistenza ai bambini e alle famiglie di Betlemme, al sostegno delle parrocchie e delle loro scuole, alla costruzione di appartamenti per poveri e giovani coppie e non da ultimo ad importanti iniziative culturali. Sostenendo i cristiani di quelle terre non solo tendiamo la mano a dei nostri fratelli bisognosi, ma sproniamo i membri di quella comunità sorella a ravvivare la coscienza di essere pietre vive, memorie viventi del messaggio di pace che Cristo ha scritto con il suo sangue sul legno del- la Croce.    
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