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Gerico: la scuola centenaria

07 Marzo 2025
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Gerico: la scuola centenaria
Gerico: la scuola centenaria

Una scuola che chiude porta via con sé il diritto di ogni bambino ad avere uno spazio dove imparare e crescere come individuo e come futuro membro della società: dopo un secolo di solidità, la Storia sta per vincere.

Gerico scuola a rischio chiusura

Gerico, 2025. Il sole batte su un edificio di mattoni chiari, il cortile si riempie di grida e di risate: per gli studenti della Terra Santa Franciscan School è l’ora della ricreazione.

Gerico, 1932. Il sole illumina le assi di legno sotto cui le allieve delle suore francescane cercano riparo e un po’ di frescura. Tra poco la giornata di scuola volgerà al termine, e le capanne, da aule, si trasformeranno nuovamente nelle abitazioni delle insegnanti.

La scuola delle suore francescane a Gerico ha visto scorrere intorno a sé novantatré anni di Storia. Tutto è cambiato intorno all’edificio di mattoni chiari: negli anni cambiano gli studenti, cambiano i governi, si susseguono guerre speranze sangue. Cambiano le condizioni dell’edificio e le possibilità economiche della comunità religiosa che lo gestisce; eppure la scuola resta lì, immobile, dal 1932 ad oggi. Oggi, invece, rischia di chiudere.

Nel 1932 Gerico – e la Palestina tutta – è sotto il Mandato Britannico: mentre le tensioni e gli scontri tra la popolazione araba locale e le dense ondate migratorie ebraiche infiammano il Paese, le suore francescane missionarie arrivano a Gerico e pongono le prime fondamenta della loro futura scuola. Usano come aule le proprie abitazioni, semplici capanne in legno che di giorno si trasformano in un luogo di istruzione e accoglienza, recuperando poi nel silenzio della notte la propria intimità domestica.

Intorno alle capanne un via vai di bambine e famiglie trasforma la scuola: anno dopo anno l’edificio si evolve, fino a diventare, nel 1964, il palazzo di mattoni chiari che vediamo noi oggi. Nel frattempo il Mandato Britannico è caduto, un’altra guerra mondiale ha segnato uno squarcio irreparabile nella storia del Medio Oriente e del mondo intero, e dopo la guerra arabo-israeliana del 1948-’49 la Cisgiordania – Gerico compresa – è stata annessa alla Giordania. Gerico diventa così un centro amministrativo giordano, mentre cresce il numero di profughi palestinesi che si stabiliscono nei dintorni. Il 1964 è anche l’anno di fondazione dell’OLP: mentre a Gerico la scuola di Santa Maria si struttura, mattone dopo mattone, l’Organizzazione per la Liberazione della Palestina inizia la sua lotta armata.

La Storia scorre veloce: la guerra dei Sei giorni, l’occupazione israeliana della Cisgiordania, i moti di ribellione interna; e intanto si snoda la storia, quella individuale. Mentre scoppia la Prima Intifada, nell’87, tra i banchi Yasmin impara a leggere a voce alta; mentre Nouf scrive il tema più bello della sua classe, Gerico passa sotto il controllo dell’ANP (Autorità Nazionale Palestinese). Il 2004 è l’anno, nel pieno del sangue della Seconda Intifada, in cui la scuola delle suore di Gerico si amplia: grazie a un finanziamento, quattro nuove aule svettano sul terrazzo dell’edificio scolastico, aumentando la capacità di accogliere nuovi studenti fino a un numero di circa 500.

L’impegno di Pro Terra Sancta è iniziato nel 2021, quando la pandemia da Covid-19 rende ancora più profonde le ferite economiche e sociali di tutto il mondo, compresa Gerico e la Cisgiordania: il lavoro manca, le famiglie non possono permettersi le rette scolastiche, e le suore scelgono di non lasciar perdere. Scelgono di combattere una guerra trasparente, con le armi della perseveranza e dell’educazione, dell’inclusività, dell’accoglienza.

Oggi questi problemi sono tutt’altro che risolti: «Le famiglie qui affrontano molte difficoltà a causa delle chiusure e delle restrizioni per ottenere i permessi di lavoro in Israele, e di conseguenza non riescono a trovare fonti di sostentamento stabili. Inoltre molte di loro hanno un numero elevato di figli, il che rende ancora più difficile sostenere le spese familiari». Le parole che riportiamo sono quelle dell’attuale direttrice della scuola: «Oggi abbiamo circa 600 alunni, di cui un centinaio frequentano la scuola dell’infanzia, gli altri quella elementare. Non è facile sostenere tutte le spese».

Le famiglie da tempo non hanno entrate stabili, a causa della difficoltà di spostarsi, della guerra e della completa assenza di turismo: «Ho sentito molte storie, storie difficili che le famiglie mi raccontano», spiega la direttrice. «Dopo il 7 ottobre, molte di loro non sono più riuscite a pagare i debiti, creando una situazione economica ancora più critica. Un tempo Gerico era una meta turistica molto rinomata, ma da quando è scoppiata la guerra i turisti non vengono più, le strutture turistiche hanno chiuso e moltissimi lavoratori sono stati licenziati».

Una scuola, immobile e vivo testimone di quasi cento anni di Storia, rischia oggi di chiudere. Una scuola che chiude porta via con sé il diritto di ogni bambino ad avere uno spazio dove imparare e crescere come individuo e come futuro membro della società: dopo un secolo di solidità, la Storia sta per vincere.

Gerico scuola a rischio chiusura

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