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Guerra Israele Palestina: accanto ai più deboli

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Guerra Israele Palestina: accanto ai più deboli
Guerra Israele Palestina: accanto ai più deboli

Il conflitto tra Israele e Palestina si fa sempre più sanguinoso. Nel ribadire con forza il nostro impegno per la pace, continuiamo ad offrire tutto l’aiuto concreto possibile ai più fragili e più bisognosi, vittima di questa situazione.

Guerra Israele Palestina un anno dopo: i numeri del nostro intervento

Il supporto alla Parrocchia Latina di Gaza City

Dall'inizio del conflitto, Pro Terra Sancta è a fianco della Parrocchia Latina di Gaza City, attraverso interventi di prima assistenza (distribuzione di generi alimentari e non, kit di pronto soccorso, coperte e vestiti) alle persone che hanno trovato riparo presso i locali della parrocchia. Molte delle 700 persone sfollate non hanno più una casa a cui tornare.

A fianco dei più fragili in due campi profughi

In collaborazione con l'Associazione Atfaluna, che da più di 20 anni accompagna a Gaza i bambini sordi e le loro famiglie, abbiamo avviato un programma di sostegno psicologico a favore di circa 3.000 bambini in due campi profughi della Striscia.

Invio di aiuti alimentari

In collaborazione con l'Associazione “Ci muoviamo sulla via della carità” di Betlemme, acquistiamo e inviamo vestiti e prodotti di prima necessità e prodotti igienici (come pannolini, assorbenti e prodotti per la cura della persona), sacchi di riso e farina, per circa 300 famiglie all’interno dei campi profughi di Gaza. I pacchi vengono preparati a Betlemme con l’aiuto di alcuni bambini per sensibilizzarli alla solidarietà.

GAZA
Accanto agli sfollati
Con l’ingresso dei primi aiuti, siamo riusciti a far arrivare pacchi alimentari e prodotti per l’infanzia alle famiglie sfollate vicino alla città di Rafah
ISRAELE/PALESTINA
Seminare Pace in Israele e Palestina
Dialogo con il Custode di Terra Santa, padre Francesco Patton, a un mese dallo scoppio del conflitto.
ISRAELE/PALESTINA
Appello per la Pace da Gerusalemme
Rivedi la diretta con Sua Beatitudine Eminentissima il Cardinale Pierbattista Pizzaballa, Patriarca di Gerusalemme
Dall’altra parte del conflitto
Diretta da Damasco con Giacomo Gentile, responsabile progetti in Siria e Libano
Una storia che unisce
Dialogo con Carla Benelli, responsabile dei progetti culturali di Pro Terra Sancta, da Gerualemme
Storie di vita da Israele e Palestina
Rivedi la diretta con Alessandra Buzzetti, corrispondente TV2000 a Gerusalemme.
Voce di speranza dalla Città Santa
Rivedi la diretta con Padre Ibrahim Faltas OFM, Vicario Generale della Custodia di Terra Santa.
"
Domandate pace per Gerusalemme: sia pace a coloro che ti amano, sia pace sulle tue mura, sicurezza nei tuoi baluardi. Per i miei fratelli e i miei amici io dirò: ‘Su di te sia pace!’. Per la casa del Signore nostro Dio, chiederò per te il bene.
"
Salmo 122
GAZA
Voci da Gaza
Suad
Gaza
Suad una bambina di 10 anni, ha affrontato sfide enormi quando lei e sua madre hanno lasciato Gaza per Deir al-Balah a causa della<strong> </strong>guerra che ha portato via la vita di suo padre. In mezzo a questa tragedia, Suad ha lottato per trovare cibo per la famiglia, vivendo un profondo dolore emotivo.<br>Ha partecipato ad un programma che non le ha solo fornito aiuti essenziali, ma anche un sostegno emotivo, permettendole di esprimersi e ritrovare forza.<br>Il cambiamento di Suad è stato sorprendente. Condivide: "Mi avete ricordato chi sono, una persona molto forte e amata da tutti." Sua madre racconta con orgoglio che Suad, conosciuta come "Ambasciatrice di Pace", è sempre gentile e pronta ad aiutare.
Rahab
Gaza
Nel campo profughi di Deir el-Balah, la piccola Rahab, di dieci anni, affronta una vita di perdita e difficoltà. Dopo aver perso sua madre e sua sorella a causa della guerra, ora vive con i nonni in una piccola tenda, profondamente segnata dal dolore.<br>Rahab confida: "Mi manca molto la mamma. Non so come liberarmi di tutta l’energia negativa o come esprimere meglio i miei sentimenti." Anche la nonna parla delle difficoltà della famiglia e di quanto sia difficile alleviare la sofferenza della bambina.<br>Rahab ha trovato sostegno grazie a delle sessioni psicologiche organizzate da un team dedicato, che l’ha introdotta alla poesia come mezzo per affrontare il suo dolore. Scrivere poesie è diventato per lei un modo per esprimere le sue emozioni e trovare conforto.
Hany
Gaza
“Questa guerra, che è andata avanti per più di un anno, continua ancora oggi a Gaza, e non sappiamo quando finirà. Stiamo tornando indietro, la nostra vita ha perso valore. Ricordo un momento, un giorno, in cui c’è stato un bombardamento vicino a casa mia: è stato uno dei giorni più pericolosi e terrificanti della mia vita. Io e i miei figli eravamo in casa, e parte di questo paese sembrava scomparire davanti ai nostri occhi. <br>Avevo un progetto per costruire un futuro qui, ma abbiamo perso tutto. Qui non è rimasto più niente.<br>Cerchiamo di ricostruire le nostre vite, ma è impossibile in una guerra che ha distrutto ogni cosa. Non c’è acqua, non c’è elettricità, manca il cibo e i medicinali. Non c’è neanche il latte per i bambini. I prezzi sono diventati inaccessibili. Vivere così è impossibile. Che senso ha sognare di restare a Gaza?"
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