Molti ricorderanno la celebre fotografia scattata ormai poco più di nove mesi fa nell’Anastasis, il cuore della Basilica del Santo Sepolcro. L’immagine (foto 1) ritrae i capi delle Chiese greco-ortodossa, cattolica latina e apostolica armena sollevare con tanto di picconi una pietra dell’antico pavimento. Il gesto segnò l’inizio dei lavori di conservazione e restauro all’interno della Basilica più importante della cristianità.
I responsabili del Luogo Santo di Gerusalemme si sono incontrati più volte in questi mesi con regolari sopralluoghi per prendere insieme importanti decisioni e tenersi aggiornati sullo stato dell’arte dei lavori di restauro. Riguardo a ciò, la Custodia di Terra Santa ha recentemente pubblicato un comunicato redatto dalla prof.ssa Francesca Romana Stasolla, direttrice dei lavori di scavo curati dal Dipartimento di Scienze dell’Antichità dell’Università di Roma Sapienza.
Il punto sui lavori secondo la prof.ssa Stasolla
Entrando nel Santo Sepolcro di Gerusalemme è evidente la grande operazione di restauro che continua senza sosta giorno e notte. Ampi teli bianchi, lastre di marmo numerate, cartelli di “Lavori in corso” appesi alle colonne e un viavai di archeologi, operai, tecnici e architetti. Nonostante ciò, colpisce la convivenza ordinata delle attività di scavo e dei pellegrini che, attenti e curiosi, si mettono in fila a fianco dell’Edicola come accade da centinaia di anni.
«Gli scavi hanno avuto inizio nel maggio 2022 e […] si stanno concentrando nella porzione meridionale della Rotonda» spiega la professoressa Stasolla in occasione dell’ultima visita dei responsabili delle tre Comunità l’11 gennaio 2023 al cantiere archeologico del Sepolcro. I pellegrini che in questi giorni si recano nella Basilica noteranno i lavori concentrarsi nell’area meridionale della Rotonda dell’Anastasis, tanto che i copti hanno dovuto installare una cappella prefabbricata temporanea per lo svolgimento del loro servizio. Fedeli e pellegrini, tuttavia, non hanno nulla da temere: i lavori di scavi sono stati suddivisi sin da subito in dieci aree distinte così da ostacolare il meno possibile il flusso di visitatori al luogo santo e lo svolgimento delle liturgie.
Nel suo comunicato, la prof.ssa Stasolla spiega che: «i lavori si svolgono a ciclo continuo, di giorno e di notte, e il gruppo degli archeologi che opera a Gerusalemme si avvale del supporto remoto del resto dell’équipe che si trova a Roma, dove avviene l’elaborazione dei materiali prodotti, che viene realizzata in tempo reale».
Antiche e nuove scoperte
I lavori si concentrano su una superficie di 1.000 m² e sono numerose le scoperte degli archeologi, che tuttavia preferiscono non svelare subito. Si può comunicare che gli scavi sottostanti l’edicola ottocentesca hanno rinvenuto i resti di due fasi pavimentali in opus sectile (ossia l’unione di tessere marmoree per comporre forme geometriche)e un pavimento circolare intorno all’intera area sepolcrale che coincide con le più antiche rappresentazioni dell’edicola.
Questi importanti scavi stanno inoltre permettendo di esplorare nuovamente un’area indagata già nel 1974 dall’architetto Charles Coüasnon e documentati dal frate francescano e archeologo Virgilio Corbo. Si possono così confermare, dettagliare e aggiornare le scoperte del passato. La rivista “Terra Santa” scrive a riguardo che le ricerche nel sottosuolo del Santo Sepolcro copriranno probabilmente un arco di 26 mesi.
In attesa di nuovi sviluppi
La direttrice dei lavori conclude il punto sugli scavi affermando che bisogna «proseguire le indagini archeologiche e lo studio dei materiali rinvenuti, così da poter puntualizzare sequenze e cronologie e proporre quindi ricostruzioni filologicamente attendibili».
Non ci resta dunque che metterci in attesa di nuovi sviluppi sullo stato dei lavori della Basilica, certi dell’importanza di questo grande progetto, come aveva affermato fra Francesco Patton a inizio marzo 2022: «la cooperazione ai lavori di restauro assume un significato diverso, perché questo è il luogo in cui Gesù diventa pietra angolare della Chiesa».
Pro Terra Sancta ha molto a cuore la salvaguardia e valorizzazione dei Luoghi Santi.