La storia del culto in Terra Santa di San Giovanni Battista, che viene celebrato il 24 giugno, ha inizio nel IV secolo e si svolge, principalmente, nei santuari eretti sopra i luoghi presunti della nascita, ministero e morte. In questo breve racconto vi porteremo ad esplorare alcuni di questi santuari che sono ancora oggi aperti al culto e meta di pellegrinaggi. “E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell’Altissimo perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade” (Luca 1, 57-80). Giovanni, figlio della cugina di Maria Elisabetta, viene chiamato il Precursore perché con le sue predicazioni anticipa la missione di Gesù e ne suggella il ruolo di Messia battezzandolo sul Giordano. Secondo una tradizione del IX sec, Giovanni nasce nella località di Ein Karem. La casa di Zaccaria è situata ai piedi di un monte posto a occidente di Gerusalemme, dicono i primi pellegrini. Oggi Ein Karem è conosciuto per essere un villaggio di artisti e intellettuali che ricercano una “vita ascetica” lontano dal caos cittadino. Tra le case dai giardini fioriti che ricordano il sud della Francia, in pieno centro, si trova la chiesa francescana dedicata a San Giovanni. Nella chiesa in pieno stile spagnolo del XVII secolo si vede ancora la piccola grotta nella quale, secondo la tradizione, nacque Giovanni il Precursore. Il bambino cresceva e si fortificava nello spirito. Visse in regioni deserte fino al giorno della sua manifestazione a Israele (Luca 1,80). In una regione “deserta”, cioè isolata, in realtà lussureggiante nella foresta di Gerusalemme, oggi sorge uno dei più affascinanti santuari della Custodia di Terra Santa: il Monastero di San Giovanni nel Deserto. Ain el-Habís, luogo di meditazione e pace, arroccato sui monti a circa 3 Km da Ain Karim, fa memoria del luogo dove san Giovanni Battista visse la sua infanzia e gli anni della preparazione al ministero pubblico. In arabo Ain el-Habìs significa fonte dell’eremita: una definizione che ben richiama la figura del Precursore. Per la sua posizione isolata oggi viene usato come eremitaggio e luogo di ascetismo. Le predicazioni del Battista lo portano nella zona lungo il fiume Giordano, dove Gesù lo raggiunge per essere battezzato. Ed ecco una voce dal cielo che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento» (Mt 3,13-17). In pieno deserto, a pochi chilometri dal Mar Morto, il sito del Battesimo sul Giordano segna il confine tra Israele e Territori con la Giordania. Da entrambe le sponde i pellegrini da tutto il mondo si immergono nelle acque del fiume per rivivere il rito del Battesimo compiuto da Giovanni verso Gesù. Secondo i ricordi storici, i francescani compiono il pellegrinaggio annuale a questo sito almeno dal 1641. La morte di San Giovanni è nota. Erodaide (Salomè), moglie di Erode Antipa, chiede al marito come premio della sua esibizione di danza alla corte la testa Precursore. Giovanni muore a Macheronte. I suoi discepoli presero il corpo di lui e lo posero in un monumento(Mc 6,29) lontano dalla reggia erodiana. La meta scelta sembra essere ricaduta sulla città di Sebastia, capitale dell’antica Samaria. Sebastia, da grande capitale antica oggi conta circa 5000 abitanti, è un piccolo paese non distante da Nablus immerso tra i campi coltivati e gli ulivi. Dal suolo dell’acropoli affiorano le rovine di un passato glorioso e i resti delle due chiese dedicate al Battista. Una meta di pellegrinaggio, un po’ fuori dai classici tour, che Pro Terra Santa negli anni si è adoperata per promuovere. Non tutti sanno che a Sebastia si trova la cattedrale crociata, costruita sulla tomba del Battista, seconda in grandezza solo al Santo Sepolcro di Gerusalemme. Ripercorrendo le orme di San Giovanni si possono scoprire luoghi e santuari in Terra Santa poco conosciuti, luoghi di pace e tranquillità in cui rivivere parte dell’ascetismo che ha caratterizzato la vita dell’eremita.
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