Pro Terra Sancta Logo
Dona Ora
heart Logo
Burger Menu

La testimonianza di padre Hanna Jallouf, parroco del villaggio siriano di Knaye

15 Giugno 2023
Pro Terra Sancta
\
News
\
La testimonianza di padre Hanna Jallouf, parroco del villaggio siriano di Knaye
La testimonianza di padre Hanna Jallouf, parroco del villaggio siriano di Knaye

“I danni sono enormi, ci stiamo impegnando molto ma la situazione è davvero difficile. E tuttavia ricostruiamo sempre, dove possibile”. Padre Hanna Jallouf, che collabora con l’Associazione per assistere la popolazione bisognosa, è uno di quei frati che difficilmente si fa prendere dallo sconforto, e anche davanti alla situazione peggiore si rimette in moto con l’entusiasmo e l’energia che lo hanno sempre animato in questi anni.

Siamo a Knayeh, un piccolo villaggio della Siria occidentale, ancora occupato dalle forze jihadiste, come tutta la provincia di Idlib. In questi luoghi è difficile intervenire, perché sono isolati da tutto. E tuttavia, sono questi i paesi dove si sono verificati i danni maggiori.

Padre Hanna, com’è la situazione nei villaggi della provincia di Idlib?

Quasi l’80% delle case di Knayeh è stato distrutto. Anche il villaggio di Jdaide è stato gravemente danneggiato, i danni maggiori però si sono verificati a Yacoubieh, a partire dal nostro convento e nella chiesa, che è crollata interamente.  A Knayeh, la nostra chiesa è stata in parte demolita e la vecchia scuola è inagibile. Dal nostro convento sono crollati diversi pezzi a terra e certe zone sono impraticabili.

Che cosa avete fatto in questi mesi per rispondere all’emergenza provocata dal terremoto?

Innanzitutto, abbiamo riaperto le strade e tolto l’immondizia e lo sporco che si era depositato. Nei primi tempi non si riusciva a passare e la gente si è subito rimboccata le maniche per aiutare. Dopo aver aperto le strade abbiamo visto alcuni cristiani che sono andati a dormire al campo profughi. E’ la prima volta che succede, in tutti questi anni, ed è preoccupante, segno di una situazione davvero grave. Stiamo rimettendo tutto a posto, piano piano. Ci vorrà molto tempo, perché qui non ci sono mezzi sufficienti per fare tutto. Siamo isolati.

Macerie intervista padre Hanna
Macerie a Knayeh

Ci sono stati morti a seguito del terremoto?

Ringraziamo il Signore: non abbiamo avuto morti nella comunità, ma abbiamo saputo che sono morti due bambini musulmani vicino a noi.

Nel vicino villaggio di Yacoubieh come stanno le persone?

In quel paesino i danni sono stati più gravi. Il campanile è caduto sulla chiesa e ha forato il tetto. La maggior parte delle case non c’è più, sono rimaste solo macerie. Vorremmo ricostruire almeno 50 case nei nostri villaggi, e un’altra ottantina sono da riparare. Purtroppo oltre alla guerra, questo terremoto ha inferto un duro colpo alla popolazione.

Padre Hanna con i fedeli cattolici di Knayeh
Campanile chiesa Knayeh
Il campanile della chiesa di Yacoubieh

Padre Hanna Jallouf, come vive questa situazione la comunità cristiana?

I parrocchiani sono rimasti saldi nella fede, nella loro gioia e serenità. Abbiamo celebrato tutte le feste, la Pasqua, nel mese di maggio abbiamo detto il rosario assieme e ogni giorno riusciamo a dire la messa con la comunità.

Abbiamo creato due cappelle per celebrare, in attesa di poter ricostruire la chiesa che è andata distrutta. Come direbbe san Paolo, siamo tribolati ma non schiacciati; siamo sconvolti, ma non disperati; perseguitati, ma non abbandonati; colpiti, ma non uccisi, portando sempre e dovunque nel nostro corpo la morte di Gesù, perché anche la vita di Gesù si manifesti nel nostro corpo. 

Donate
Dona Ora
Sostieni attività culturali, educative e di formazione
50,00
80,00
100,00
Donate
Donate
Donate
Donate
Donate
Donate
Dona Ora
heart Logo
Siti Amici
  • terrasanta net
  • mosaic center
  • terrasancta museum
  • terrasancta custodia
  • frati assisi
  • logo cmc