Carità in Terra Santa è l’ultima campagna lanciata dalla nostra associazione per raccogliere i fondi necessari a distribuire cibo ed acqua ai bisognosi e a dare assistenza sanitaria agli ammalati che vivono in territori come la Palestina, la Siria e il Libano, oggi martoriati da crisi e guerra ma anche i luoghi dove il concetto stesso di “carità” è nato.
San Paolo, che iniziò il suo cammino di evangelizzazione nella Terra Santa e dalla Terra Santa partì per portare il suo messaggio al mondo, fu tra i primi a riconoscere lo stretto legame tra le due virtù teologali di Fede e Carità: la Grazia di Gesù Cristo è l’essersi fatto povero per noi, perché “voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà” (2Cor 8, 9). Se la fede è l’abbandono senza riserve all’immenso amore di Dio, la carità è il coronamento della fede, è agire nell’amore e per l’amore insegnato da Cristo.
Solidarietà e aiuto umanitario sono, insieme all’evangelizzazione, manifestazioni della carità. Pro Terra Sancta, con i progetti umanitari che sostiene e coordina, incoraggia tutti a dimostrare il proprio amore per l’altro con le preghiere e il sostegno, per mantenere e alimentare la speranza delle tante persone che camminano sulle strade percorse da Cristo e, così facendo, legarsi per sempre alla Terra Santa.
È in questi posti speciali che gli eventi della Bibbia e del Vangelo ebbero luogo. Per questo La Gerusalemme terrena corrisponde ad una Gerusalemme celeste. Fra queste esiste “una scala che collegava le due città e su cui gli angeli salivano e scendevano” (Gen 28, 10). Quello descritto dal Patriarca Giacobbe è un ponte fra la realtà che viviamo ogni giorno e il piano divino, quella tappa del grande viaggio della vita a cui nessun uomo e nessuna donna si potrà sottrarre. Per questo anche andare a Gerusalemme in pellegrinaggio equivale a prepararsi spiritualmente ad attraversare quel ponte.
Come anche la Chiesa ha suggerito per secoli, è facile trovare chi, non potendo fisicamente recarsi nella Città Santa, sceglie di fare una donazione destinata ai luoghi santi e ai poveri, scegliendo di essere presenti in quei luoghi attraverso varie forme di aiuto. Ed ecco, allora, di nuovo le parole di san Paolo: “La carità non avrà mai fine. Le profezie scompariranno; il dono delle lingue cesserà e la scienza svanirà. La nostra conoscenza è imperfetta e imperfetta la nostra profezia. Ma quando verrà ciò che è perfetto, quello che è imperfetto scomparirà. (…) Queste dunque le tre cose che rimangono: la fede, la speranza e la carità; ma di tutte più grande è la carità!” (1Cor 13). La Terra Santa perciò è la culla della carità e la nostra campagna vuole in qualche modo ricordarlo, inserendosi in questa tradizione plurisecolare. Per aiutarci ad alimentare speranza e fede nei luoghi che hanno visto nascere il cristianesimo, percorrete insieme a noi le orme di Gesù e di San Paolo nella Carità.
Ecco alcuni esempi:
Sull’isola di Rodi in Grecia, accogliamo e sosteniamo i profughi costretti a fuggire dal loro Paese a causa di guerra e povertà. In Libano assistiamo i rifugiati siriani e sosteniamo il popolo libanese colpito dalla crisi economica e dall’esplosione al porto di Beirut. In Siria, sosteniamo i bambini e le famiglie impoveriti da 10 anni di guerra, mentre a Gerusalemme, Betlemme e Gerico siamo accanto a bambini, famiglie e anziani attraverso opere educative e di assistenza e sosteniamo i giovani con programmi di sviluppo e formazione professionale.
Con questi piccoli frammenti vogliamo offrire a ciascuno l’opportunità di legarsi a quella Terra dove tutti siamo nati. E perciò ricordare di chi siamo figli.