“Il Libano è travolto da una crisi senza precedenti”, “il Libano vive un dramma politico e istituzionale sull’orlo del tracollo”, “il Libano è in una situazione di povertà senza scampo”… Quante volte frasi simili hanno colpito l’attenzione, mentre comparivano qua e là sui giornali oppure sulle pagine dei siti che, come il nostro, cercano di far conoscere la drammatica quotidianità che ormai da due anni il Paese dei Cedri sta vivendo?
Pro Terra Sancta ha aperto un centro di supporto “psico-sociale” nel Paese, invitando bambini e anziani a riscoprire la possibilità di una speranza concreta. Ecco qualche notizia degli eventi tenuti nei giorni di Natale.
La crisi del Libano
E non si può, in effetti, pensare troppo diversamente: la crisi in Libano è davvero priva di precedenti, in termini di gravità.
Una crisi politica e sociale, innanzitutto. Sin dagli ultimi mesi del 2019, più di due anni fa, il Paese si è spaccato, e le istituzioni politiche hanno cominciato a venire screditate agli occhi dell’opinione pubblica. La popolazione è scesa in piazza, e ha cominciato a gridare alla corruzione della classe politica del paese, provocando il crollo del governo Hariri nell’ottobre 2019.
La crisi del Libano era però soltanto ai suoi inizi. Dopo il governo Hariri, è stato il turno di Hassan Diab, chiamato a alleviare le sofferenze di un Paese che denunciava una situazione di difficoltà sempre più pronunciata. È proprio durante il governo di Diab che, il 4 agosto 2020, ha avuto luogo l’esplosione del porto di Beirut, capitale libanese.
Il definitivo tracollo del governo, seguito alla conflagrazione, ha gettato il Paese dei Cedri nel caos sociale e istituzionale. Per più di un anno il Libano è rimasto senza un governo, vedendo precipitare ogni giorno di più la situazione. Soltanto nel settembre 2021 Najib Miqati è riuscito a insediarsi come Primo Ministro, senza però essere riuscito a prevenire gli effetti più duri della crisi.
La crisi in Libano oggi
“Oggi in Libano non c’è benzina, non c’è gas, non ci sono medicinali”, ci diceva solo qualche mese fa Fadi Bejani, nostro collaboratore presso l’ufficio di Beirut. E davvero la situazione pare disperata.
Si stima che il 10% della popolazione abbia abbandonato il Paese negli ultimi due anni; l’80%, riferisce l’UNICEF, vive con meno di $1,5 al giorno, il tasso di disoccupazione giovanile è superiore al 60%. Un esodo drammatico, un’emorragia per un Paese allo sbando, che ha bisogno di restare attaccato alla speranza, di credere ancora che un domani differente esista e possa essere realizzato.
Accendere una speranza
È per tenere viva questa certezza in un domani diverso che Pro Terra Sancta ha aperto presso Beirut il Franciscan Care Center (FCC), una realtà, come la chiama Fadi, “di assistenza psico-sociale”. Si accolgono nel centro bambini ed anziani bisognosi di un aiuto, di un supporto o semplicemente di una presenza al loro fianco, per cercare di far vedere, e di far sentire, che una possibilità differente esiste.
Prima di Natale, l’FCC di Beirut ha tenuto due eventi che sono stati particolarmente graditi per i suoi assistiti. I più piccoli hanno potuto partecipare ad uno spettacolo di clownistica: palloncini, nasi rossi, scherzi, giochi e magie. Per lasciarsi riconquistare ancora dall’allegria di un’infanzia che tante, troppe volte sembra perduta, stritolata com’è nell’ingranaggio di una devastazione troppo grande.
Per i più adulti, si sono tenuti nel centro dell’FCC due momenti di ‘socialità’ a partire da percorsi di arte-terapia, cioè di supporto psicologico attraverso l’arte. Il colore, il disegno, l’elaborazione artistica sono potenti mezzi d’espressione che possono aiutare a ritrovare una fiducia che si credeva smarrita, e che aiutano a camminare, diradando la paura, attutendo l’angoscia. Si sono invitate presso l’FCC le persone anziane più in difficoltà e, con semplicità, si è dato loro modo di partecipare a laboratori artistici, garantendo a un tempo un’occasione per la creatività e per la socialità.
Nel cuore della crisi in Libano, una luce resta accesa. È quella dei colori dell’FCC, simili alle stelle che punteggiano la notte: sono rade, certo, e non rischiarano le tenebre; ma senza di quelle, orientarsi è impossibile.