Il villaggio di Ein Karem si trova a pochi chilometri da Gerusalemme. In questa zona boscosa e tranquilla secondo la tradizione cristiana la Vergine Maria andò a visitare sua cugina Elisabetta, e secondo il racconto dell’evangelista Luca “si tenne nascosta per cinque mesi” meditando sul miracolo della gravidanza tardiva concessale dal Signore. Nel testo evangelico viene detto che Maria andò in fretta verso la regione montuosa in una città di Giuda, una fretta dettata dalla gioia di comunicare a Elisabetta l’annuncio dell’Angelo Gabriele. Questa breve descrizione ha fatto sì che Ein Karem fosse ritenuto il luogo dell’incontro tra le due donne, un incontro che segna il riconoscimento reciproco della maternità. Senza bisogno di proferire parola entrambe capiscono che sta per accadere loro qualcosa di meraviglioso. Alla voce di Maria un sussulto muove il bimbo nel grembo di Elisabetta, e al suo saluto di lode, Maria risponde con un cantico di lode a Dio noto come il Magnificat, la sua preghiera di piena e completa accettazione dei disegni dell’Onnipotente.
Nel calendario liturgico della Chiesa Cattolica l’episodio della Visitazione di Maria è collocato nell’ultimo giorno di maggio a conclusione delle celebrazioni del mese mariano. Ed è proprio in questo luogo, custodito dai frati francescani, che il padre Custode presiede la messa solenne.
Noi di Associazione pro Terra Sancta, che aiutiamo a custodire assieme ai frati i luoghi della memoria cristiana, ci siamo recati questa mattina per assistere alla celebrazione officiata da fra Francesco Patton. E’ proprio da questo luogo, poco fuori Gerusalemme, che vi mostriamo le immagini di una memoria che rivive, ogni anno, in questa chiesa edificata da Antonio Barluzzi.
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