La Guesthouse del centro cittadino torna sotto la gestione del Mosaic Centre e ATS pro Terra Sancta
Osservando una vecchia fotografia di Sebastia di inizio 900 si stenta a credere che, tra le case di questo piccolo villaggio, si celi un patrimonio archeologico dal valore inestimabile. Nell’area circostante alla grande cattedrale crociata dedicata a San Giovanni Battista, seconda per grandezza solo al Santo Sepolcro di Gerusalemme, sono stati nuovamente portatati alla luce edifici del periodo crociato, mammelucco, ottomano grazie ad un progetto di restauro e conservazione che va avanti da oltre 15 anni e che ha visto e vede tutt’ora il contributo di istituzioni italiane pubbliche e fondazioni internazionali. Dai lavori di ristrutturazione, iniziati nel 2005 con fondi della cooperazione italiana, in pieno centro cittadino sono state riscoperte una cappella del XII secolo, ancora più antica dell’adiacente cattedrale, ed una stanza parte della fortezza. Questi due edifici sono stati adibiti a spazio museale ed espositivo ed, insieme ad una guesthouse ricavata da antiche case circostanti, per anni sono stati gestiti dal Mosaic Centre. Nel 2013 la gestione della foresteria passò in carica alla municipalità locale che tuttavia non seppe amministrarla con lo stesso successo. Per questa ragione il comune ha deciso di affidare nuovamente l’intero complesso nelle mani del Mosaic Centre.
La guesthouse, dopo alcuni lavori di manutenzione, entrerà a far parte delle attività del progetto “Mosaic guesthouse” avviato dal Mosaic Centre in collaborazione con Associazione pro Terra Sancta a Sebastia e Nisf Jubeil. Dormire in queste strutture, infatti, non significa soltanto alloggiare in edifici antichi e di pregio artistico, ma fare un’esperienza a 360 gradi della cultura e della tradizione palestinese. Venire a Sebastia significa sperimentare una forma nuova e diversa di turismo, lontana dai classici pacchetti turistici e dai pellegrinaggi standardizzati, significa attuare un turismo responsabile basato sui principi di giustizia sociale ed economica e nel pieno rispetto dell’ambiente e delle culture.
Associazione pro Terra Sancta crede fortemente in un turismo che metta al centro la comunità locale ospitante cercando di dare possibilità lavorative a giovani come Shadi, Rami e il neo assunto Mohammad che non avrebbero altre possibilità di impiego in un contesto sociale così problematico. “La nuova guesthouse è stata ufficialmente riaperta il 23 marzo e sono già attesi ospiti per il 26” ci dice Mohammad con entusiasmo pronto ad iniziare questa nuova sfida “Come in tutte le altre guesthouse del Mosaic Centre, serviremo colazione tipica palestinese e tanti piatti fatti in casa”. La guesthouse è composta due stanze doppie la rossa e la blu, chiamate così per i colori delle pitture alle pareti, una tripla detta “la camera del canale” ed una più grande “la camera crociata” pronta ad ospitare quattro persone, nuovi spazi che permetteranno di accontentare maggior numero di richieste. “In un anno abbiamo avuto più di 1000 ospiti, un grande risultato per noi qui a Sebastia” afferma Shadi soddisfatto.
L’accordo di cessione prevede anche la consegna di un altro spazio con la possibilità di creare altre camere ed riaprire un antico forno: “la nostra idea per il futuro è la produzione di pane e biscotti artigianali per le guesthouse, ma anche di avviare un forno pubblico che possa essere accessibile per tutta la comunità” dichiara Osama Hamdan, architetto che ha diretto tutti i lavori di restauro, “l’obiettivo è quello di creare una sinergia tra chi vive a Sebastia e chi viene qui per turismo per ridare vita a questo luogo.”