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I musicisti dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia suonano per la Terra Santa: Ruggiero, violinista dell’Accademia, racconta come è nata l’idea

06 Ottobre 2014
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I musicisti dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia suonano per la Terra Santa: Ruggiero, violinista dell’Accademia, racconta come è nata l’idea
I musicisti dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia suonano per la Terra Santa: Ruggiero, violinista dell’Accademia, racconta come è nata l’idea
“Mi chiamo Ruggiero e sono un violinista, professore dell'orchestra dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Sono da poco tornato con un gruppo di dieci persone da un pellegrinaggio in Terra Santa organizzato dalla mia parrocchia di Roma. Il viaggio è stato molto emozionante per vari aspetti. In particolare mi ha colpito la visita fatta a Betlemme. Lì, dopo aver visitato i luoghi della natività di Gesù Cristo, abbiamo conosciuto Vincenzo, collaboratore di Associazione pro Terra Sancta, che ci ha parlato della sua esperienza e del suo lavoro. Ci diceva che i bambini nei territori dell’autorità palestinese a Betlemme, soprattutto quelli poveri e i disabili, corrono costantemente il rischio di essere abbandonati, perchè lì non ci sono strutture sociali per accoglierli. Ci ha detto che anche gli anziani quando smettono di lavorare, se sono poveri e non hanno figli ad accudirli, vengono abbandonati a loro stessi, perché non esiste neanche la pensione. L’Associazione pro Terra Sancta, ONG della Custodia di Terra Santa, aiuta a pagare le rette scolastiche dei bambini poveri e a Gerusalemme sostiene anche una scuola dove si insegna musica a tutti i bambini, senza distinzioni. “Bene”, mi sono detto: “che bello”. Poi siamo andati a visitare il centro S. Antonio per anziani poveri e disabili gestito dall’Istituto Maria Gianelli. Lì ho visto con i miei occhi la loro realtà: ho visto i fortunati! In un corridoio una decina di donne anziane, tutte con problemi e malattie più o meno gravi, tutte contente di vederci: erano visibilmente emozionate perchè noi siamo andati a trovarle e per loro era una festa! Nelly, una delle donne anziane, era in una stanza a parte: sta molto male. È lì perché non ha nessuno che si possa occupare di lei, è malata e viene curata come se fosse in ospedale e, devo dire, accudita con tanto amore. Ci guardava e con una gioia incredibile diceva in francese: “Je m'appelle Nelly, je m'appelle Nelly” e questo, inaspettatamente, mi si è stampato dritto nel cuore. Io in realtà ero atterrito: durante tutta la visita non riuscivo neanche a parlare, mi muovevo con calma e mal volentieri: fingevo un sorriso, ma in realtà ero disgustato ed ero arrabbiato per essere stato portato li senza preavviso. Il mio orgoglio, la mia vanagloria, il mio desiderio occidentale di benessere, sono stati messi a nudo e umiliati da quella situazione. E poi quella frase, “Je m'appelle Nelly, je m'appelle Nelly”, ha continuato a suonarmi dentro come una sinfonia di Bruckner. Quella donna con la gioia negli occhi era come se mi dicesse: tu, che per me in questo momento sei la persona più importante, hai capito come mi chiamo?: “je m'appelle Nelly”. Il mio cuore ancora si agita. Quando sono tornato a Roma, sapendo che la mia parrocchia ritornerà in Terra Santa a dicembre per un nuovo pellegrinaggio, ho pensato subito di organizzare un paio di concerti nella parrocchia stessa in beneficenza per questa realtà. Concerti a ingresso gratuito, con offerta libera. Pensavo: basterebbero 50 euro a persona, per ascoltare due bei concerti, e raccoglieremmo tanti soldi per poter salvare la vita a più anziani, più bambini, per poter accogliere nella scuola più alunni: e, non so perché, mi veniva in mente la visita fatta a Gerusalemme alla tomba di Schindler. Ho capito che tutti possiamo fare qualcosa per aiutare gli altri. Ho informato il parroco dei concerti ed è stato contentissimo: mi ha messo a disposizione le strutture della nostra parrocchia per realizzare il progetto. Inizialmente ho coinvolto un po' di amici della mia orchestra, che hanno subito accettato. Subito dopo ho pensato di provare a coinvolgere tutta l'orchestra dell'Accademia e ho fatto un annuncio sul palcoscenico nell'intervallo di una prova. È incredibile, devo ammettere che non me lo aspettavo: mi ha veramente stupito come questo progetto, in un momento comunque difficile economicamente per tutti, sia stato “adottato” da tutta l'orchestra. Anche il coro ha fatto altrettanto, quindi i concerti da due che avevo immaginato sono diventati sei! E tutti di altissimo livello: il meglio che esista in Italia, se non addirittura in Europa. Non per altro da un recente studio l’Orchestra di Santa Cecilia è risultata tra le dieci orchestre migliori del mondo. Devo dire che senza i miei amici e colleghi, senza l'entusiasmo dei musicisti che hanno aderito a questa iniziativa, non riuscirei a fare molto: mi fermano continuamente durante le pause delle prove, prima e dopo i concerti, e mi chiedono: allora? Le prove? I concerti? E mi ringraziano. Loro ringraziano me. Incredibile. Veramente io vorrei ringraziare loro e insieme ringraziare Nelly. Adesso ho capito, so il tuo nome: Tu t'appelle Nelly”.

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Associazione pro Terra Sancta è lieta di invitare tutti gli amici a partecipare a questi concerti di beneficienza organizzati dai musicisti della prestigiosa Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia. Il ricavato andrà a a sostegno dei seguenti progetti: Betlemme e i bambini di Terra Santa (in particolare per le adozioni a distanza), Betlemme è anche anziana, Emergenza Siria e Gerusalemme Pietre della Memoria.

In allegato la locandina con il programma dei concerti.

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