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Il grido della Pace: da Roma a Gerusalemme al mondo intero

09 Settembre 2013
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Il grido della Pace: da Roma a Gerusalemme al mondo intero
Il grido della Pace: da Roma a Gerusalemme al mondo intero
Sabato sera da ogni parte del mondo si è levato un grido per chiedere il dono della Pace, soprattutto in Siria. In piazza San Pietro a Roma, davanti a migliaia di persone in preghiera, Papa Francesco ha detto: “Quando l’uomo pensa solo a se stesso, ai propri interessi e si pone al centro, quando si lascia affascinare dagli idoli del dominio e del potere, quando si mette al posto di Dio, allora guasta tutte le relazioni, rovina tutto; e apre la porta alla violenza, all’indifferenza, al conflitto. (…) Proprio in questo caos è quando Dio chiede alla coscienza dell’uomo: «Dov’è Abele tuo fratello?». E Caino risponde: «Non lo so. Sono forse io il custode di mio fratello?» (Gen 4,9). Anche a noi è rivolta questa domanda e anche a noi farà bene chiederci: Sono forse io il custode di mio fratello? Sì, tu sei custode di tuo fratello! Essere persona umana significa essere custodi gli uni degli altri! E invece, quando si rompe l’armonia, succede una metamorfosi: il fratello da custodire e da amare diventa l’avversario da combattere, da sopprimere. Quanta violenza viene da quel momento, quanti conflitti, quante guerre hanno segnato la nostra storia! (…) È possibile percorrere la strada della pace? Possiamo uscire da questa spirale di dolore e di morte? Possiamo imparare di nuovo a camminare e percorrere le vie della pace? Invocando l’aiuto di Dio, sotto lo sguardo materno della Salus populi romani, Regina della pace, voglio rispondere: Sì, è possibile per tutti! Questa sera vorrei che da ogni parte della terra noi gridassimo: Sì, è possibile per tutti! Anzi vorrei che ognuno di noi, dal più piccolo al più grande, fino a coloro che sono chiamati a governare le Nazioni, rispondesse: Sì, lo vogliamo!” (Per leggere il discorso completo del Santo Padre: vatican.va ). Anche a Gerusalemme, come in tutto il Medio Oriente, si è pregato per la pace. La Basilica del Getsemani ha accolto cristiani locali e pellegrini di passaggio, cristiani di tutte le confessioni, riti, lingue e nazioni per un momento di raccoglimento e preghiera. Dopo la processione con le fiaccole accese nel Giardino degli Ulivi, è stata letta questa lettera – attualissima - che San Francesco indirizzò agli uomini di potere del suo tempo: «A tutti i podestà e ai consoli, ai giudici e ai reggitori di ogni parte del mondo, e a tutti gli altri ai quali giungerà questa lettera, frate Francesco, vostro servo nel Signore Dio, piccolo e spregevole, a tutti voi augura salute e pace. Considerate e vedete che il giorno della morte si avvicina. Perciò vi prego con tutta la riverenza di cui sono capace, che a motivo delle cure e preoccupazioni di questo mondo, che voi avete, non vogliate dimenticare il Signore né deviare dai suoi comandamenti, poiché tutti coloro che dimenticano il Signore e si allontanano dai suoi comandamenti, sono maledetti e saranno dimenticati da lui. E quando verrà il giorno della morte, tutte quelle cose che credevano di possedere saranno loro tolte. E quanto più sapienti e potenti saranno stati in questo mondo, tanto maggiori tormenti patiranno nell'inferno. Perciò io con fermezza consiglio a voi, miei signori,che, messa da parte ogni cura e preoccupazione, riceviate con animo benigno il santissimo corpo e il santissimo sangue del Signore nostro Gesù Cristo, in santa memoria di lui. E vogliate offrire al Signore tanto onore in mezzo al popolo a voi affidato» S. Francesco.

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Ricordiamo a tutti che è possibile fare un gesto concreto per sostenere la popolazione siriana in questo momento. Molto è stato fatto, ma moltissimo resta da fare. Qualche esempio: con 63 euro si garantisce assistenza sanitaria completa a due neonati, con 150 si sostiene una famiglia di tre persone per due settimane, con 500 verranno forniti tutti gli aiuti umanitari per un mese a quattro famiglie nei campi profughi, e con 1000 euro si garantisce il sostentamento della mensa francescana per un mese. Vi chiediamo dunque di continuare a sostenere la missione dei frati francescani in Siria e restare vicini alla popolazione.

Per effettuare una donazione, che verrà prontamente trasmessa ai frati in Siria, CLICCA QUI.

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