Lunedì 14 marzo ha avuto luogo a Gerusalemme, nella Basilica del Santo Sepolcro, la cerimonia di inaugurazione per i lavori di restauro della pavimentazione della struttura. Pieno l'appoggio delle tre Comunità cristiane di Terra Santa: quella greco-ortodossa, quella cattolica e quella armena; erano, infatti, presenti all'evento alcune tra le massime cariche di tutte e tre le confessioni religiose: Teofilo III Patriarca greco-ortodosso, padre Francesco Patton OFM, Custode di Terra Santa e Sevan Gharibian, Gran Sacrestano del Patriarcato armeno, in rappresentanza del Patriarca, Nourham Manougian.
I restauri del Santo Sepolcro
I restauri riguardano l’intera pavimentazione della Basilica del Santo Sepolcro di Gerusalemme, e sono gestiti in pieno spirito di comunione dalle tre comunità cristiane. Le operazioni sono coordinate dal Common Technical Bureau, un ufficio di esperti che è espressione di questa coralità. Vi figurano infatti tecnici greco-ortodossi guidati da Theodosios Mitropoulos, cattolici rappresentati da Osama Hamdan e armeni il cui preposto è Ibrahim Younan.
La Custodia di Terra Santa, per comune accordo, gestirà i lavori; l'istituzione francescana si è rivolta all’Università La Sapienza di Roma per gli scavi e al Centro di Conservazione e di Restauro “La Venaria Reale” per il trattamento delle pietre pavimentali. Sono coinvolti anche il Politecnico di Milano, la ditta Ingegneria Geotecnica di Torino e l’azienda Manens-TIFS per la modellazione dei lavori e per gli studi statici e di sicurezza. Questo genere di approfondimenti si rende necessario anche alla luce della sismicità dell’area, che richiede un’attenzione particolare in fase di implementazione dei lavori.
La cerimonia di inaugurazione
La cerimonia di inaugurazione si è svolta in un’atmosfera di preghiera, volta al ringraziamento per le prospettive aperte da questo nuovo impegno lavorativo. Soprattutto in un tempo complesso come quello presente.
I saluti iniziali rivolti congiuntamente dai tre sacerdoti all’assemblea hanno messo bene in luce il valore della cooperazione e dell’unità delle Chiese nel dare inizio a questi lavori, pronti a partire già nel 2019 e poi bloccati a causa della pandemia. Padre Francesco Patton, in particolare ha richiamato l’attenzione sull’importanza della Chiesa come un corpo vivo, di cui ciascun membro è parte fondamentale.
Non sono mancate, da parte del Patriarca, del custode e del Gran Sacrestano parole di speranza per l’Ucraina. La collaborazione ha portato virtuosamente a cominciare il restauro, evento di novità; così anche per l’Europa si auspica un impegno rinnovato per la coralità, verso una pace rinnovata.
Dopo i saluti iniziali, i tre rappresentanti si sono recati nei pressi della Cappella dell’Apparizione, l’area cattolica della Basilica del Santo Sepolcro. Qui si sono stretti intorno alla prima pietra dei lavori, che proprio da questa zona della Basilica avranno inizio. La manodopera locale contribuirà largamente alla realizzazione.
Compiuti i saluti di rito da parte delle istituzioni e delle aziende coinvolte nei lavori, il Gran Sacrestano ha guidato un breve momento di preghiera per la buona conduzione dei lavori e per la salute di tutti coloro che prenderanno parte ad essi. Le tre guide delle comunità cristiane di Terra Santa hanno poi proceduto a sollevare la prima pietra. È questo, simbolicamente, il giorno ufficiale d’inizio dei lavori di restauro presso la Basilica del Santo Sepolcro.
Il restauro del Sepolcro a Gerualemme. Ecco come si svolgerà
La pavimentazione verrà sollevata, poco alla volta, area per area, perché i lavori non intralcino pellegrinaggi e funzioni religiose. Le pietre, sollevate dalla pavimentazione, verranno trasportate al primo piano della Basilica, in una galleria al di sopra della Cappella dell’Apparizione. Qui è stato predisposto un laboratorio per il trattamento e il restauro.
Le lastre saranno sollevate con grande attenzione alla statica della struttura. La ditta Ingegneria Geotecnica di Torino ha infatti proceduto a realizzare studi di stabilità per la cappella dell’Anastasis, posta al centro della Rotonda della Basilica.
Poco alla volta, il pavimento sarà poi ricomposto.
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