Negli anni ’60 i padri Stanislao Loffreda e Virgilio Corbo scavarono a Cafarnao i resti di una chiesa bizantina con un pavimento mosaicato: molto simile ai mosaici rinvenuti nella vicina Tabgha, questo mosaico di 55 m² presenta motivi geometrici e decorativi, con al centro un pavone, simbolo di immortalità. I due archeologi decisero di rimuovere il mosaico per scoprire cosa vi fosse sotto e ritrovarono in questo modo i resti della Casa di Pietro.
Dopo essere stato rimosso dalla sua originale ubicazione, il mosaico rimase esposto nel parco archeologico di Cafarnao fino al 2012, anno in cui fu possibile iniziarne il restauro. Oggi, dopo due anni di intenso lavoro, i ragazzi del Mosaic Centre di Gerico hanno presentato al Custode di Terra Santa i risultati della grande opera che ha permesso non solo di riportare i mosaici all’antico splendore, ma anche di assicurarne la conservazione per il futuro.
La realizzazione di questo importante progetto è stata possibile grazie al sostegno della Regione Veneto e di Associazione pro Terra Sancta, che da anni collabora con il Mosaic Center per promuovere attività di formazione, conservazione e restauro. Il nostro comune obiettivo poggia non soltanto sul grande valore storico-artistico di queste iniziative, ma soprattutto sull’importanza di offrire la possibilità a giovani di Gerusalemme Est e dei Territori Palestinesi di acquisire una formazione professionale, basata sulle bellezze di Terra Santa.
Aiutaci a sostenere questi progetti per continuare la formazione di questi ragazzi e il restauro dei Luoghi Santi.