“Il sogno di ogni musicista è di suonare in tutto il mondo, ma come fa un cristiano a non sognare di suonare in Terra Santa?” Sono le parole di Luigi Giovanni Maria Panceri, in arte Gatto Panceri, alla fine del suo concerto a Gerusalemme. Il cantautore italiano, classe 1962, si è esibito per gremito pubblico di fan presso l’auditorium del Convento di San Salvatore lo scorso venerdì primo novembre in un concerto organizzato con l’Istituto musicale Magnificat. L’artista, autore di celebri canzoni quali “Mia” e “Vivo per lei”, dopo aver tenuto concerti in molti paesi del mondo tra cui il Giappone, desiderava realizzare questo sogno nel cassetto: “Mi sono reso conto di quanto suonare in Terra Santa non sia facile, non è come farlo in qualsiasi parte del mondo dove sono stato, così ho deciso di aggregarmi ad alcuni amici in pellegrinaggio. Grazie alla collaborazione di Associazione pro Terra Sancta sono riuscito a trovare un luogo in cui poter suonare. Per una volta non si è trattato di lavoro, ma di un viaggio e un concerto che desideravo fare da tempo”.
L'Associazione pro Terra Santa si è fatta promotrice del legame tra Gatto Panceri e i ragazzi del Magnificat, l’Istituto musicale francescano, che si sono esibiti insieme all’artista. L’Istituto, guidato dal direttore fra Alberto Pari, è una scuola musicale aperta a tutti i ragazzi senza distinzione di lingua, etnia o religione, un centro di eccellenza musicale con professori di alto livello e programmi da Conservatorio per tutti i livelli di insegnamento di base. Dal 2010 il legame con il Conservatorio di Musica “A. Pedrollo “di Vicenza ha fatto sì che l’Istituto possa rilasciare a Gerusalemme titoli accademici riconosciuti dall’Unione Europea, aprendo così maggiori possibilità per tutti gli studenti della Terra Santa.
Gatto, non solo cantautore, ma virtuoso chitarrista e compositore, è sensibile al tema dell’istruzione musicale: “Io mi sono diplomato al Conservatorio a Milano in chitarra, armonia e composizione, e sostengo i ragazzi che studiano musica. In questo momento in Europa c’è un po’ la scorciatoia della carriera facile, del ‘basta la base senza studiare’. Io sono per lo studio e l’impegno e per questo appoggio le scuole come il Magnificat”.
I ragazzi hanno studiato e si sono preparati per cantare insieme all’artista “Gioia”, uno dei suoi successi più recenti, una canzone che parla della gioia dello stare insieme e dell’incontro: “I ragazzi hanno cantato molto bene, imparando bene il testo in italiano. Sono rimasto colpito dalla loro performance e spero in futuro di poter sdebitarmi imparando un loro brano in arabo”.
Da un sogno fuori dal comune è nato un concerto di due ore, realizzato in acustica, dal forte valore simbolico e impatto emotivo: un’esperienza intima e diretta con i propri fan che hanno seguito Gatto in questa avventura in Medio Oriente. “Tutti i viaggi della mia vita mi hanno portato a scrivere canzoni che mi hanno dato soddisfazioni, spero che da questo viaggio nascerà qualche canzone in futuro - ci racconta - le cose che si vivono, rimangono nell’anima, nel serbatoio del nostro vissuto, poi, quando Dio ti dà un dono (e il mio è scrivere, non me ne ha dati altri), ogni tanto pesco in questo serbatoio e tiro fuori in musica quello che mi più ha segnato”.
L’esperienza insieme al Magnificat rimarrà nel cuore dell’artista e dei ragazzi che hanno imparato con entusiasmo le sue canzoni. A riprova del fatto, ancora una volta, di come la musica sia un linguaggio universale che non ha confini e che parla a tutti i popoli.
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