Dalle origini all’epoca ellenistica
La città di Gaza ha una storia millenaria che risale al periodo del Bronzo Antico (3500-3000 a.C.). Situata lungo la costa della Palestina, occupava una posizione strategica lungo la Via Maris, un'antica rotta commerciale che collegava l'Egitto alla Siria e alla Mesopotamia, fungendo da crocevia tra tre continenti.
Il più antico insediamento nella regione, Tell Al-Sakan, situato a cinque chilometri a sud dell'attuale Gaza, fu originariamente una fortezza egiziana. Il porto di Gaza, soggetto ad accordi con l'Egitto, fungeva da importante punto di scambio commerciale, in particolare per il legname proveniente dal Libano.
Dopo che Tell Al-Sakan fu abbandonata, un nuovo centro urbano iniziò a svilupparsi leggermente più all'interno della regione, intorno al 2000 a.C., chiamato Tell Al-Ajjul. Tuttavia, questo insediamento cessò di esistere nel XIV secolo a.C. con l'emergere della città di Gaza, che si sviluppò nello stesso sito dell'attuale città. Gaza divenne la capitale amministrativa egiziana della regione.
Intorno al 1200 a.C., i Filistei, un popolo di origine incerta che si insediò lungo la costa del Mediterraneo e dai quali prende il nome la Palestina (“terra dei filistei”), occuparono Gaza. Proprio in questo periodo il Libro dei Giudici colloca a Gaza la storia del giudice israelita Sansone, noto per la sua forza sovrumana. Vittima di un inganno architettato da Dalila, donna filistea di cui si era innamorato, egli perse il suo potere che risiedeva nei lunghi capelli. Catturato dai Filistei, gli furono asportati gli occhi e fu imprigionato. Durante una festa nel tempio del dio filisteo Dagon, Sansone chiese a Dio di riacquistare la sua forza. Dio lo esaudì e, mentre era legato alle colonne del tempio, Sansone fece crollare il tempio sui Filistei, morendo insieme a loro.
28Sansone invocò il Signore e disse: 'Signore, mio Dio, ricordati di me! Dammi forza una volta ancora. In un solo colpo mi vendicherò contro i Filistei per tutti e due i miei occhi'. 29Poi Sansone cercò a tastoni i due pilastri centrali che reggevano l'edificio. Si puntò contro di essi, con la destra e con la sinistra, 30urlando: 'Muoia Sansone con tutti i Filistei!' e poi spinse con tutta la sua forza. L'edificio crollò, travolgendo i capi dei Filistei e tutti gli altri. Così, Sansone uccise più persone con la sua morte che in tutta la sua vita. Libro dei Giudici, 16 - 28-30
Nel periodo Neo-Assiro e Neo-Babilonese (IX secolo a.C. – 539 a.C.), la città, utilizzata come porta di passaggio tra l'Egitto e la Siria, continuò ad essere contesa. Alleatasi, poi, con Ciro il Grande di Persia, la città si sviluppò notevolmente in questo periodo.
Ricordata da Erodoto, nel periodo successivo il suo ruolo principale continuava ad essere quello di crocevia commerciale delle rotte carovaniere. Alessandro il Grande la conquistò nel 332 a.C. e, alla sua morte, una delle battaglie decisive trai suoi successori si svolse proprio qui. In quel periodo Gaza era pagana e fortemente influenzata dalla cultura ellenistica.
L’epoca romana e la diffusione del Cristianesimo
Dopo essere stata assediata e distrutta dai Maccabei e dagli Asmonei, la città fu conquistata e pian piano ricostruita dai Romani nel 64-63 a.C. su modello delle altre città dell’Oriente romano. Nel II d.C. divenne una città prospera grazie al commercio dell’incenso e alla viticultura.
Grazie agli sforzi del Vescovo Porfirio (347 d.C. – 420 d.C.), che guidò la piccola comunità cristiana per 25 anni, il cristianesimo si diffuse a Gaza, non senza difficoltà. Gli scontri con i pagani erano, infatti, assai frequenti e Porfirio si rivolse all’Imperatrice Eudocia, madre del futuro Teodosio II, che stabilì la distruzione dei tempi pagani a cui seguì la costruzione delle prime chiese. Il corpo del vescovo e santo Porfirio è conservato nella chiesa greco-ortodossa a lui dedicata, bombardata nell’ottobre 2023.
Gaza divenne, inoltre, un importante porto per i pellegrini cristiani diretti verso il Sinai. Le testimonianze di questo periodo bizantino sopravvivono attraverso splendidi mosaici pavimentali, che adornavano le chiese dell'epoca. Questi mosaici sono un segno tangibile dell'importanza e della prosperità che Gaza conobbe durante il periodo cristiano.
Infine, la tradizione cristiana lega Gaza ad un importante capitolo nella storia del cristianesimo. Secondo alcuni vangeli apocrifi come il "Protovangelo di Giacomo" e il "Vangelo dell'infanzia di Tommaso", infatti, la Sacra Famiglia passò da Gaza durante la fuga in Egitto.
L’avvento dell’Islam e la dominazione Ottomana a Gaza
Nel 634 d.C. il territorio di Gaza venne conquistata dagli arabi e, a parte la parentesi di circa ottant'anni del Regno latino di Gerusalemme istituito dopo le Crociate, rimase sotto il dominio islamico fino alla fine dell’Impero Ottomano nel 1917.
Fatimidi, Mongoli e Mamelucchi si alternarono nel controllo di questo territorio fino alla conquista ottomana nel 1517. Durante la guerra turco-mamelucca (1516-1517), entrò a far parte del Sangiaccato di Gaza. Subì quindi un declino economico a causa della cattiva gestione. Successivamente, fu guidata da governatori inviati da Costantinopoli.
Dal Mandato Britannico alla nascita dello Stato d’Israele
Al termine della Prima guerra mondiale, con la sconfitta dell’Impero Ottomano, Gaza e l’intera Palestina passarono sotto l’amministrazione inglese, su mandato della Società delle Nazioni. Durante questo periodo, che durò fino al 1948, la Palestina fu teatro di crescenti tensioni tra la popolazione ebraica e quella araba, nonché di un aumento dell'immigrazione ebraica. Al termine della Prima guerra mondiale, con la sconfitta e il declino dell’Impero Ottomano, Gaza e l’intera Palestina passarono sotto l’amministrazione inglese, su mandato della Società delle Nazioni.
Durante questo periodo, che durò fino al 1948, la Palestina fu teatro di crescenti tensioni tra la popolazione ebraica e quella araba, nonché di un aumento dell'immigrazione ebraica. La Seconda Guerra Mondiale contribuì poi ad acuire ulteriormente le tensioni e le divisioni all'interno della regione: gli ebrei contribuirono al loro sforzo bellico supportando la guerra alleata, gli arabi, d'altra parte, videro la guerra come un'opportunità per riaffermare la propria identità e rinnovare la lotta contro la presenza ebraica in Palestina.
Con la fine della Seconda guerra mondiale, nel 1947 vide la luce la famosa risoluzione 181, proposta dalle Nazioni Unite. Essa raccomandava la suddivisione della Palestina in due stati indipendenti. Uno ebraico (56% del territorio) e l'altro arabo (34% del territorio), con Gerusalemme sotto controllo internazionale. Nonostante l’opposizione palestinese, la risoluzione 181 venne ratificata. Il 14 maggio 1948 David Ben-Gurion, leader del movimento sionista, proclamò l'indipendenza dello Stato d'Israele a seguito del ritiro delle truppe britanniche dalla regione.
70 anni di conflitti: quali le conseguenze per Gaza?
La nascita dello Stato d'Israele ebbe conseguenze profonde e durature per la regione, dando inizio a decenni di conflitti e tensioni tra Israele e i suoi vicini arabi, e plasmando il corso della recente storia della cosiddetta Striscia di Gaza:
- Le conseguenza della prima guerra arabo-israeliana (1948-1949): al termine del conflitto tra Israele e le forze arabe, Gaza passò sotto il controllo egiziano. Prima della guerra del 1948, la regione di Gaza contava dai 60mila agli 80mila abitanti. Alla fine delle ostilità, a causa della cosiddetta "Nakba", che in in arabo significa "catastrofe", almeno 200mila persone, costrette a lasciare le proprie case, trovarono rifugio in quella minuscola parte di territorio che iniziò ad essere da allora chiamata «Striscia di Gaza». Il suo territorio ne fu drammaticamente sconvolto.
- Le conseguenze della guerra dei sei giorni (1967): questa guerra portò all’occupazione della Striscia di Gaza da parte d’Israele e al conseguente aumento della presenza militare israeliana in questo territorio.
- Le conseguenze della guerra del Kippur (1973): la Striscia di Gaza fu teatro di scontri e combattimenti tra le forze israeliane e quelle egiziane e siriane. Anche se la guerra finì con un relativo stallo militare, le tensioni nella regione rimasero alte.
- Le conseguenze della Prima intifada (1987-1993): proteste e dei disordini popolari contro l'occupazione israeliana scoppiano in Cisgiordania e soprattutto a Gaza. Le proteste portarono a negoziati di pace e agli accordi di Oslo (1993/1995), che sancirono la creazione dell'Autorità Palestinese (PA), un organo di governo palestinese con autorità limitata in alcune aree della Cisgiordania e della Striscia di Gaza. Nonostante gli sforzi, i negoziati di pace per un accordo definitivo rimasero impantanati a causa di divergenze irrisolvibili su questioni fondamentali come i confini, lo status di Gerusalemme e i rifugiati palestinesi.
- Le conseguenze della Seconda intifada (2000-2005): scoppiata nel 2000, questa intifada fu caratterizzata da un aumento della violenza, inclusi attentati suicidi orchestrati da Hamas e dalla Jihad Islamica Palestinese ed operazioni militari israeliane. Il conflitto culminò nel piano di disimpegno unilaterale di Israele dalla Striscia di Gaza nel 2005, con il quale Israele evacuò tutti gli insediamenti ebraici nella regione.
- Le conseguenze dell'operazione Piombo Fuso (2008-2009): durante questa operazione militare israeliana, la Striscia di Gaza subì pesanti bombardamenti e un'intensa offensiva terrestre contro Hamas, che nel 2006 aveva vinto le elezioni, sconfiggendo il partito laico e moderato di Yasser Arafat, Al-Fatah. L'operazione causò gravi danni alle infrastrutture e perdite umane tra la popolazione civile.
- Le conseguenze dell'operazione margine protettivo (2014): Israele lanciò un'altra offensiva militare contro Hamas, provocando ulteriori danni e perdite umane nella Striscia di Gaza. Gli attacchi aerei e terrestri israeliani colpirono pesantemente la popolazione civile e le infrastrutture già precarie della regione.
Gaza: tra passato glorioso e presente controverso
Da antica città filistea a centro di commercio e cultura sotto il dominio romano e bizantino, Gaza ha subito numerosi cambiamenti nel corso dei secoli. Le successive dominazioni arabe, crociate e ottomane hanno lasciato un'impronta indelebile sulla sua storia.
In epoca più recente, Gaza è stata coinvolta in conflitti sia regionali che internazionali. Le guerre, le intifade e il blocco imposto dalla comunità internazionale hanno inflitto gravi sofferenze alla popolazione locale, lasciando la Striscia di Gaza in uno stato di precarietà e instabilità. La situazione si è, infine, aggravata drasticamente dopo lo scorso ottobre 2023 a seguito dell'invasione israeliana.