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A casa lontano da casa

22 Dicembre 2021
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A casa lontano da casa
A casa lontano da casa

Per Sara, Chiara, Morgane e Roberta quest’anno sarà un Natale diverso dal solito. Le quattro ragazze che partecipano al programma di Servizio Civile 2021/22 insieme alla nostra Associazione, si ritrovano lontane da casa in un momento che, tradizionalmente, si passa insieme ai propri cari. 

Ma a Betlemme il Natale è di casa e la grande famiglia della città dove è nato Gesù, fatta dalla comunità locale e dai tanti amici internazionali ad essa legati, le accoglierà durante le feste. Le nuove norme di contenimento dell’ultima variante del coronavirus, impediscono alle ragazze di rientrare in Italia ma, certamente, il loro Natale sarà pieno di gioia e affetto. 

Tornare bambini con i piccoli di Hogar niño Dios

È stato così per Chiara che, al lavoro di stesura di progetti di sostegno alle opere di carità e di reportistica sul progetto di Dar Al Majus Community Home, alterna pomeriggi di volontariato presso l’Hogar niño Dios, una struttura gestita dalle suore della Famiglia religiosa del Verbo Incarnato che ospita bambini e ragazzi malati o diversamente abili abbandonati dalla propria famiglia. 

“È stato bello prepararsi al Natale insieme ai bambini dell’Hogar”, ci dice Chiara. L’8 dicembre, in occasione della festa dell’Immacolata, tutte le maestre, il personale della struttura e i volontari si sono riuniti per aiutare i bambini a fare l’albero di Natale. Gli addobbi più preziosi? Le foto dei bimbi appese ai rami a mo’ di ornamenti. “Erano emozionatissimi quando li abbiamo portati a vedere l’accensione del grande albero nella Piazza della Mangiatoia e ai mercatini per incontrare Babbo Natale. Grazie a loro sono tornata un po’ bambina anche io!”.

Creatività e resilienza ai mercatini di Natale 

Dalla Fiera dell’artigianato che si svolge ogni dicembre a Milano ai mercatini di Natale di Gerusalemme e Betlemme. Morgane ha già una grande esperienza di vendita al dettaglio con cui ha contribuito in maniera eccezionale alla valorizzazione dei progetti di sviluppo economico sostenibile creati da Pro Terra Sancta. 

“Non si tratta di semplici mercatini”, ci spiega Morgane, “ma di occasioni per far conoscere alla comunità locale e internazionale la rete di turismo responsabile creata da Pro Terra Sancta ed i prodotti ad alto valore sociale realizzati dai beneficiari che partecipano ai nostri progetti di educazione e sviluppo economico”.

Dopo essersi immersa nell’atmosfera natalizia che si respira fra i banchetti che spuntano nelle città sante durante l’Avvento, Morgane fa un bilancio dell’esperienza: “mi è piaciuto molto avere la possibilità di conoscere tante nuove persone, locali ed espatriati. Ho visto nuovi posti che non conoscevo e scoperto realtà di artigianato interessantissime”. 

Fra le cose che l’hanno colpita di più, la grande presenza di imprese di artigianato artistico attraverso le quali le comunità palestinesi soppresse dall’occupazione continuano ad esprimere la loro identità e cultura. La creatività diventa uno strumento di resistenza e resilienza ed il valore di ogni oggetto creato a mano con amore diventa inestimabile. 

Natale in famiglia con le Bet-women

Ed è così anche per le Bet-women, mamme di Betlemme che, rimaste senza lavoro a causa delle chiusure dovute al Covid, ora sostengono le proprie famiglie creando prodotti in tessuto per la casa a mano. Roberta, che si occupa di aiutare queste neo-imprenditrici a implementare il loro sistema di gestione e vendita, ci confessa che “questo periodo è stato davvero intenso, stancante ma, al contempo, bello e stimolante”

Per le Bet-woman e Roberta, dicembre è infatti coinciso con il lancio di una nuova linea di prodotti dedicata esclusivamente al Natale. Cuscini, cestini per il pane, gradi fiocchi, set da colazione sono stati inviati in Italia, da cui sono arrivati grossi ordini, a Betlemme, Gerusalemme e Tarchiha, nei territori del Nord. 

“Il feedback che abbiamo ricevuto dai nostri clienti è stato davvero positivo: i nostri prodotti sono originali, diversi da tutto quello che si trova in giro”, racconta Roberta. La più grande soddisfazione? “Quattro mesi fa, quando sono arrivata, il magazzino di Bet-women era pieno di grembiuli e borse. Ora sono quasi finiti perché abbiamo venduto tutto!”. 

Durante l’ultima riunione del gruppo, non è mancato un momento conviviale di scambio regali: “Non sapevamo ancora se saremmo riuscite a partire o meno. Al posto dei soliti cioccolatini e bottiglia di vino, allora, mi hanno regalato una collana e degli orecchini, in modo che potessi portarli nel bagaglio a mano senza problemi. Mi sono commossa!”. E quando le ragazze hanno scoperto che non potevano partire più, sono iniziati a fioccare inviti a passare il Natale con loro. 

Sentirsi a casa in Terra Santa 

Case e famiglie sono il fulcro delle attività di Sara, che segue i progetti di ristrutturazione e ammodernamento di appartamenti di anziani e giovani coppie che chiedono aiuto alla nostra Associazione insieme a Muna, l’ingegnera dell’ufficio di Betlemme. “Ho incontrato così tante famiglie meravigliose in questo periodo”, ci racconta Sara, “nonostante la situazione di disagio dovuta ai lavori in corso, non hanno mai mancato di farmi sentire accolta e di esprimere la loro gratitudine per  noi”. 

Il pomeriggio, è un'altra grande famiglia a sorprenderla: “faccio volontariato alla Casa per le anziane della Società Antoniana di Betlemme”, ci spiega, “e una delle loro ospiti mi ha veramente colpita per l’affetto che ha nei miei confronti”. Rania, 40enne afflitta da problemi mentali, ha compiuto gli anni il 13 dicembre. “Quando le ho chiesto cosa desiderasse per il suo compleanno, ha risposto ‘che riusciate ad andare in Italia per le feste e a ritornare qui da noi’”

Il desiderio di Rania non si è avverato, purtroppo e le ospiti dell’ospizio, che adorano le ragazze, sono un po’ divise fra l’essere tristi per loro e contente del fatto che rimangano a Betlemme con loro anche a Natale. “Non importa se sarà un Natale diverso dal solito”, continua Sara, “sicuramente, però, non lo passeremo da sole: stiamo organizzando un grande pranzo italiano insieme ad altri volontari del Servizio Civile e agli amici locali”. 

Le circostanze avverse non impediranno alle nostre ragazze di passare un Natale gioioso, insieme alla grande famiglia della Terra Santa: a Betlemme, in fondo, il Natale è di casa! 



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