Naila Nasser, assistente sociale di Associazione Pro Terra Sancta a Betlemme, continua il suo lavoro anche durante questo momento di criticità almeno per i casi più urgenti.
Naila Nasser è la responsabile del Centro medico di emergenza e ascolto attivato a Betlemme da Associazione Pro Terra Santa, un centro di aiuto e sostegno economico per far fronte ad un’emergenza sanitaria che a Betlemme esisteva ancor prima dell’arrivo dell’epidemia. Il temibile virus si è andato ad insinuare in un contesto già di per sé critico e difficile come quello di Betlemme e di tutta l’area della Cisgiordania. Per questo motivo il Centro di assistenza non si può fermare: anche se Naila non può fisicamente recarsi al lavoro, è stato attivato un numero per i casi di emergenza.
Dal 9 marzo i casi accertati di Covid-19 a Betlemme sono saliti a 38. La polizia gira per le strade e vieta a chiunque di uscire se non per casi eccezionali e di grande necessità. “Le strade sono deserte, regna un silenzio spettrale”, ci racconta Naila. Ci dice che gli abitanti hanno paura di ammalarsi, ma è fiduciosa sul fatto che, se tutti seguiranno le indicazioni date dai medici e dalle autorità, il virus avrà meno possibilità di diffondersi.
Naila, da casa, cerca di fare il suo lavoro regolarmente. “Questa mattina si è presentato il caso di un paziente che necessitava un’operazione urgente a cuore aperto”, ci spiega. Non aveva assicurazione e non poteva permettersi l’operazione”. Si è messa in contatto con gli altri soggetti coinvolti negli aiuti sanitari con cui Associazione Pro Terra Sancta collabora frequentemente ed è riuscita a recuperare la somma necessaria per pagare l’operazione. L’uomo sulla sessantina, padre di tre figli, è stato operato nell’ospedale di Beit Jala. “Siamo riusciti a coordinarci, lavorando tutti da casa”, racconta soddisfatta, felice di poter contribuire ad aiutare i suoi concittadini in un momento molto difficile. Gli altri soggetti istituzionali che lavorano continuamente con Naila sono la Caritas Jerusalem, il Patriarcato Latino e la Pontifical Mission, le Figlie della Carità e il Caritas Baby Hospital Betlemme.
Purtroppo, a causa del blocco, Naila non può svolgere visite domiciliari che invece insieme alla collega Muna Salman effettuava per verificare se una famiglia poteva essere idonea a ricevere il sussidio per il progetto “Acqua” o per il progetto “Case”. “Questi due progetti al momento sono sospesi” – ci spiega Vincenzo Bellomo, responsabile dell’ufficio Associazione Pro Terra Sancta di Betlemme, – ma contiamo di riprendere, appena la situazione tornerà alla normalità”. Betlemme avrà bisogno di un grande aiuto per potersi rialzare e ripartire.
In una situazione di normalità l’ufficio di Naila è aperto al pubblico due volte a settimana non solo per fornire aiuti economici, ma con la funzione di un vero e proprio centro di ascolto. Ci spiega che, molto spesso, “avere un posto sicuro dove poter parlare dei propri problemi è già un grande aiuto”. Avendo conquistato la fiducia dei cittadini con la sua professionalità e il suo lavoro decennale, Naila continua con le consulenze telefoniche.