“Siamo tutti concordi nel considerare l’educazione un fattore chiave della promozione del dialogo, ma come fare a trasformare questa affermazione in qualcosa di concreto e sistematico?” a questa tanto semplice quanto decisiva domanda del Custode di Terra Santa fra Pierbattista Pizzaballa il progetto “Sostenere l’emergenza educativa nei territori dell’Autonomia Palestinese di Betlemme, Gerico e Gerusalemme Est”, promosso da ATS pro Terra Sancta e AVSI con il finanziato dalla Direzione Generale Cooperazione e Sviluppo (DGCS) del Ministero degli Affari Esteri della Repubblica Italiana, ha dato un’iniziale risposta.
Un progetto iniziato l’1 novembre del 2010 e conclusosi lo scorso 28 febbraio, con una cerimonia di chiusura, presso il Terra Santa School di Gerico. Alla cerimonia erano presenti Alberto Repossi Project Manager di AVSI, Fr. Pierbattista Pizzaballa Custode di Terra Santa e Presidente di ATS pro Terra Sancta, Davide La Cecilia, Console Generale d’Italia a Gerusalemme, Ali Zeidan, Ministro dell’Educazione del governo palestinese e Giampaolo Silvestri direttore esecutivo di AVSI. Il progetto ha coinvolto 14 scuole private e altri istituti pubblici: 4 a Gerusalemme Est, 5 a Betlemme e 5 a Gerico, comprendendo scuole primarie e secondarie e fornendo borse di studio per l’Università, con programmi di formazione per insegnanti, operatori sociali e genitori, per un totale di 109 sessioni di formazione per insegnanti, 136 attività per gli studenti, 19 laboratori per i genitori, potenziando le attività extra-curriculari degli studenti e la frequenza scolastica dei più svantaggiati.
Tale iniziativa ha visto come beneficiari 6.739 studenti, di cui 515 con disabilità, fornendo ogni anno a 532 di questi borse di studio. Ad essere coinvolti non sono stati solo i ragazzi ma anche 1495 insegnanti e 784 famiglie, intrepretando in maniera ampia ed inclusiva il concetto di educazione.
Un’esperienza di successo grazie alla collaborazione di diversi enti, come ATS pro Terra Sancta e AVSI, con la creazione di un network che, come ha sottolineato il Custode, proseguirà nella sua missione educativa in un contesto come la Terra Santa, in cui il tasso di frequenza nelle scuole secondaria non va oltre il 65%.
L’ideale educativo sotteso al progetto è emerso con chiarezza dalla tavola rotonda, a cui hanno preso parte Luca Montecchi, capo del dipartimento internazionale della Fondazione Sacro Cuore, Terry Durnnian, capo del settore per lo Sviluppo dell’Unicef, Diana Daaboul, capo del dipartimento di Educazione Speciale dell’Arabic society, Gloria Nasser, assistente sociale presso il Terra Sancta St Joseph School di Betlemme, Luisa Cogo, responsabile della Compagnia delle Opere estero opere educative, Osama Hamdan, direttore del Mosaic Center Jericho, e Carla Benelli, coordintrice delle attività culturali di ATS pro Terra Sancta. Questi ultimi due hanno presentato un testo sul valore della bellezza e dell’arte del mosaico in Terra Santa, che è stato oggetto di studio e esperienza diretta da parte di molti ragazzi coinvolti nel progetto, come attività extra scolastica.
Educare con lo scopo di introdurre alla realtà totale, secondo l’insegnamento di don Luigi Giussani e della scuola francescana, valorizzando i talenti e la capacità critica degli studenti e coinvolgendo famiglie ed insegnanti in un processo continuo che ha per obiettivo la scoperta di sé senza escludere nessuno. Una missione che ha la scuola come centro non autoreferenziale ma aperto al mondo e alle altre parti in gioco nel processo educativo dei ragazzi, nella prospettiva di formare la futura classe dirigente nel dialogo, facendo dei banchi di scuola dei ponti di pace. Si tratta di un tentativo iniziale ben riuscito, possibile grazie al contributo di tanti donatori, che ci auguriamo possano ancora sostenerci in un cammino che garantisca la pace in Terra Santa.